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‘Assunzioni nello Stato, emendamenti a tutela della trasparenza’

Padlina (Centro) pronto a dare battaglia in parlamento contro la proposta di togliere al Tribunale amministrativo la facoltà di annullare le nomine

L’avvocato e deputato Gianluca Padlina
(Ti-Press)
24 febbraio 2025
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Dal deputato del Centro Gianluca Padlina sono arrivate quattro proposte di emendamento alla norma confezionata, a mo’ di compromesso, dalla maggioranza della commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’. Mentre un altro deputato, Evaristo Roncelli, ha già annunciato che il proprio partito, Avanti con Ticino&Lavoro, appoggerà il rapporto di minoranza con cui la centrista Sara Demir e Roberta Soldati dell’Udc chiedono al plenum del Gran Consiglio di mantenere la disposizione vigente e dunque di silurare il messaggio governativo. Nella sessione del Legislativo cantonale, che si apre nel pomeriggio, quanto prospetta il Consiglio di Stato con riferimento alle vertenze in materia di assunzioni e nomine legate al pubblico impiego è destinato a far discutere. Oggi il Tribunale amministrativo (Tram) ha la possibilità, in caso di ricorso, di annullare un’assunzione o una nomina: una facoltà che l’Esecutivo suggerisce di eliminare, ridimensionando pertanto la competenza del Tram.

Tema politicamente delicato quello delle nomine nell’Amministrazione. L’odierna Legge sulla procedura amministrativa stabilisce che se il Tribunale cantonale amministrativo “giudica l’assunzione o la nomina di un dipendente illegittima, esso lo accerta nella propria sentenza; di conseguenza l’assunzione o la nomina vengono annullate e gli atti sono rinviati all’autorità di nomina per una nuova decisione”. Secondo capoverso: il Tram “non può obbligare l’autorità competente ad assumere o nominare un candidato escluso”. Così avviene dal 2021, dopo l’ok del Gran Consiglio a un’iniziativa parlamentare inoltrata nel 2017, con primo firmatario l’allora parlamentare socialista Raoul Ghisletta. Il governo vorrebbe però ripristinare la norma preesistente. Vale a dire: “Se il Tribunale cantonale amministrativo giudica l’assunzione o la nomina di un dipendente illegittima, esso lo accerta nella propria sentenza”. Fine. Perché il ritorno al passato? Per l’esiguo numero di ricorsi, è la giustificazione dell’Esecutivo, presentati con la nuova disposizione: cinque nel periodo 2021-2022, oltretutto respinti dal Tram, a fronte di centinaia di assunzioni.

Una spiegazione che non ha convinto la maggioranza commissionale, la quale ha comunque tenuto conto anche delle “esigenze” del Consiglio di Stato. Il relativo rapporto – stilato dal liberale radicale Matteo Quadranti e firmato dai deputati/commissari del Plr, del Ps e, con riserva, della Lega – propone quindi un compromesso: si lasci al Tribunale amministrativo la facoltà di annullare nomine e assunzioni che considera illegittime, ma si limiti i motivi di ricorso (“pena l’irricevibilità”) e si elimini l’effetto sospensivo dello stesso. Concretamente la maggioranza della ‘Giustizia e diritti’ chiede di inserire due capoversi nella norma vigente. Ovvero: “Il ricorso contro una decisione di assunzione o di nomina non ha effetto sospensivo” e “I motivi di ricorso sono, a titolo esaustivo, i seguenti: manifesto mancato rispetto delle condizioni formali e sostanziali del bando di concorso o estromissione del ricorrente per motivi discriminatori legati segnatamente al sesso, allo stato civile o alla sua origine”.

Due capoversi che invece Gianluca Padlina invita il plenum del Gran Consiglio a non approvare. Ciò poiché, sottolinea nero su bianco, “l’esistenza di una possibilità di ricorso effettiva ed efficace è la principale garanzia che l’autorità di nomina svolga procedure di concorso corrette e selezioni effettivamente il candidato più idoneo tra quelli che partecipano al concorso”. Per contro il testo sfornato dalla maggioranza commissionale “apre alla possibilità che debba poter esser confermata la nomina di un candidato che non rispecchia a pieno le condizioni del bando, mettendo così in discussione uno dei principi cardine che governano questo genere di procedure”. Tale è il principale emendamento che il parlamentare del Centro ed ex presidente dell’Ordine degli avvocati propone anche a sostegno delle tesi del rapporto di minoranza e dunque dell’attuale norma. «E a tutela della trasparenza», puntualizza da noi interpellato.

Se respinto, Padlina ha pronto un secondo emendamento, con il quale chiede di rinunciare al capoverso che priva il ricorso dell’effetto sospensivo. “Nel quadro di questo genere di procedure – spiega – l’esistenza dell’effetto sospensivo risulta essere, nella maggioranza dei casi, nell’interesse di tutte le parti coinvolte. In particolare ad avere un interesse alla sospensione dell’esecutività della decisione può essere in primo luogo anche il candidato nominato che difficilmente si vorrà assumere il rischio di dare la disdetta presso il suo attuale datore di lavoro, senza essere sicuro che la sua decisione di nomina cresca effettivamente in giudicato e non possa venir annullata da parte dell’autorità di ricorso”.

E se il Gran Consiglio rigetterà pure questa richiesta, Padlina è pronto a rilanciare: altre due proposte di emendamento volte a cancellare il capoverso che riduce i motivi di ricorso. “La limitazione delle contestazioni proponibili dinanzi al Tribunale cantonale amministrativo nell’ambito di una procedura ricorsuale in materia di assunzioni e/o nomine non è giustificata, né giuridicamente sensata”, osserva fra l’altro Padlina.

Sul messaggio con cui il governo suggerisce di togliere al Tram la possibilità di annullare assunzioni e nomine si è espresso nei giorni scorsi anche Evaristo Roncelli. “Per chi crede ancora in concorsi pubblici trasparenti, questa proposta sa di beffa – ha scritto il granconsigliere –. Avanti con Ticino&Lavoro sosterrà il rapporto della minoranza della commissione Giustizia che chiede di impedire questo cambiamento assurdo. Perché se passa l’idea che una nomina ingiusta resti comunque valida, il messaggio è chiaro: non importa quanto tu sia bravo, non importa quanto tu abbia studiato e sia preparato, l’unica cosa che importa è chi conosci. E, a quel punto, perché studiare e prepararsi? Meglio iniziare a portare brioches”. Contattato dalla ‘Regione’, aggiunge: «Se dovesse passare la modifica di legge prospettata dal Consiglio di Stato, più nessuno farebbe ricorso. A che cosa servirebbe?».