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Pedagogia speciale, Carobbio: ‘Taglio? Gravi conseguenze’

In mezzo al secondo giorno di chiacchiericcio del Gran Consiglio, la direttrice del Decs anticipa il dibattito di domani: ‘Serve capire la posta in gioco’

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(Ti-Press)
10 dicembre 2024
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Dopo un’estenuante sequela di interventi sui Dipartimenti, in buona parte perfettamente inutili e spesso frutto esclusivo della vanagloria dei loro estensori – si salva solo per l'involontaria comicità il capogruppo Udc Sergio Morisoli che si esibisce nel numero circense di non prendere fuoco brandendo ‘Il Capitale’ di Karl Marx –, forse dopo due-giorni-due il Gran Consiglio è riuscito a compiere la titanica impresa di passare dalla fase delle chiacchiere a quella costruttiva. Per carità, definire ‘fase costruttiva’ la settantina di emendamenti presentati per il Preventivo 2025 può portare a un divertito spaesamento. Ma tant’è, tocca accontentarsi e domani si comincerà col primo. Così, mentre c’è chi lavora a maglia, chi passa un intero pomeriggio con lo smartphone in mano, chi sonnecchia, chi legge un libro di Kurt Vonnegut – ottima scelta –, eccoci qui.

Carobbio: ‘Scuola molto toccata dalle misure di risparmio’

I Dipartimenti, si diceva. A scaldare l’aula in vista dell’emendamento di Ps e Centro sulla pedagogia speciale ci pensa una combattiva Marina Carobbio, alla testa del Dipartimento educazione, cultura e sport. È accorato l’intervento della consigliera di Stato: «Anche oggi si è parlato di priorità. Allora definiamole bene. Una di queste è certamente la scuola». E sottolinea: «Personalmente non mi sono mai sottratta a una seria discussione dell’evoluzione della spesa, a condizione che si tenga conto sia dei bisogni sia di un sano equilibrio tra entrate e uscite». A essere toccato dalle misure di risparmio, è anche il Decs. «E non è poca cosa – nota – per un cantone che già spende meno per l’educazione nel raffronto intercantonale». Di più. «Facendo astrazione dal contenimento dovuto all’adeguamento solo parziale del rincaro, il 58% dei risparmi sul personale tocca gli insegnanti. Il tutto a seguito della misura decisa del Gran Consiglio di non sostituire il 20% dei partenti. È stato detto che bisogna parlare di attrattività della professione, un tema evidentemente legato alle condizioni di lavoro», affonda Carobbio. E non fa un passo indietro: «Per decidere è importante capire la posta in gioco. Se attuato, il taglio alla pedagogia speciale avrà gravi ripercussioni sulla scuola ticinese. Andare oltre a quanto già in atto – avverte senza remore – significa mettere a rischio la qualità dell’insegnamento, tagliare posti di lavoro e ledere a una scolarizzazione di qualità anche per gli allievi fragili e con bisogni educativi particolari». In tal senso, rimarca, «c’è chi dice che chi presenta difficoltà rallenta gli altri. Non è così. Lo dimostrano i buoni dati sulla qualità del nostro sistema educativo. Anche per gli allievi più dotati, vivere la diversità nella classe è un bagno di realtà».

De Rosa: ‘Preoccupato dall'evoluzione della spesa sanitaria’

Quanto al Dipartimento sanità e socialità, Raffaele De Rosa si focalizza in particolare sulla «preoccupante» evoluzione della spesa sanitaria indissolubilmente legata all’aumento dei premi di cassa malati. «Esistono dati molto oggettivi riguardo alla forte densità di operatori sanitari nel nostro cantone», osserva. Per farvi fronte, «il Ticino è intervenuto con una moratoria molto incisiva». Aggiustamenti, continua, ci sono stati anche attraverso «la moratoria degli infermieri indipendenti e Spitex, come pure nella riduzione del punto Tarmed e nel sostegno alla medicina di famiglia».

Zali: ‘Ma quali più strade?’

Il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali va dritto al punto: «Dire che più strade vuol dire più traffico non è un'equazione automatica, ma è come dire ‘Io Tarzan, tu Jane’. Quali più strade vedete? L'unica che ho inaugurato in 11 anni è un tunnel lungo 150 metri su una strada che c'era già. Intanto però abbiamo 100mila persone in più grazie alla libera circolazione, più frontalieri e quindi più traffico».

Vitta: ‘Evento a Londra, come altri li fanno da noi’

Christian Vitta, direttore del Dipartimento finanze ed economia, torna sulle critiche rivolte dalla sinistra alla ‘missione’ a Londra per attirare globalisti: «L'evento a Londra è stato organizzato dalla città di Lugano per presentare la piazza economica, ed è invitato il direttore della Divisione delle contribuzioni tra i relatori: una presentazione delle nostre condizioni a livello svizzero e ticinese, attività che non fa solo il Ticino e che altre nazioni fanno venendo da noi dicendo che da loro si sta meglio».