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Istituto previdenza, ErreDiPi sbanca: 3 posti su 5 nel Cda

Il rinnovo del vertice premia la Rete per la difesa delle pensioni e punisce i sindacati storici. Ocst, Vpod e Sit scendono da cinque a due rappresentanti

In sintesi:
  • Gli eletti rappresenteranno il personale presso la Cassa pensione
  • Bosco (Sit): ‘L'effetto novità ha giocato a favore di ErreDiPi’
Il portavoce di ErreDiPi, Enrico Quaresmini
(Ti-Press)
29 maggio 2024
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Rinnovo del Consiglio di amministrazione dell'Ipct, l'Istituto di previdenza del Cantone Ticino: colpo grosso per ErreDiPi. La Rete per la difesa delle pensioni correva per la prima volta e ha conquistato tre dei cinque posti, quelli riservati ai rappresentanti degli assicurati attivi, in seno all’organo di supervisione della cassa pensione dei dipendenti pubblici.

Lo spoglio è avvenuto stamattina e i risultati sono stati pubblicati sul sito online dell'Ipct. Tre erano le liste: quella unitaria dei sindacati Ocst-Sit-Vpod, quella appunto di ErreDiPi (divenuta associazione nel gennaio 2023) e quella denominata Amministrazione diretta (nessuno dei suoi candidati è stato eletto). Per ErreDiPi sono stati designati Enrico Quaresmini (4'212 voti personali), Angelica Lepori (3'845) e Gabriele Colombo (3'772). Per la lista sindacale unitaria, Fabiola Gnesa (3'271) e Adriano Merlini (3'147). Sia Gnesa dell'Ocst che Merlini della Vpod erano candidati uscenti, che sono stati dunque riconfermati. Queste dunque le cinque persone elette - per il periodo 1.luglio.2024/30 giugno 2028 - nel Consiglio di amministrazione dell'Ipct in rappresentanza dei 17mila assicurati attivi. Hanno votato in 5'100, un migliaio in più rispetto alla tornata precedente.

Fra gli uscenti non ce l'ha fatta, e per certi versi ha del sorprendente, Mattia Bosco, segretario cantonale dei Sindacati indipendenti ticinesi (Sit), che molto ha lavorato alle misure di compensazione, su cui i cittadini si pronunceranno il prossimo 9 giugno, per ridurre al massimo l'impatto sulle future rendite pensionistiche della riduzione del tasso di conversione, riduzione decisa a suo tempo dall'Ipct.

«Sicuramente c’è stato un effetto novità che ha giocato a favore dei rappresentanti di ErreDiPi, ai quali vanno i miei complimenti, e che ha sfavorito i sindacati storici», commenta Bosco interpellato da ‘LaRegione’. «Le tre sigle sindacali, Ocst, Vpod e Sit, sono stati ingiustamente individuati come colpevoli di decisioni dolorose imposte dall’autorità di vigilanza». A dispiacere Bosco «è il fatto che avendo la nostra lista perso tre seggi, uno per sindacato, questo ci esclude dal Cda».

Designati, ma in questo caso dal Consiglio di Stato, anche i cinque rappresentanti dei datori di lavoro. La relativa risoluzione governativa è del 22 maggio e pure questa è stata pubblicata sul sito dell'Istituto di previdenza. I cinque, riconfermati, sono - oltre al direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta - la giudice d'Appello Rosa Item, Pelin Kandemir Bordoli, Claudio Moro e Aron Camponovo (quest'ultimo per il periodo 1° luglio 2024/31 dicembre 2024).

Sarà interessante capire se e come l'elezione di questo nuovo Cda inciderà sul voto del 9 giugno.

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