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Giustizia, Pagani in audizione: ‘Con le nomine fate presto’

Il pg chiede alla commissione di accelerare l'iter per la sostituzione delle pp Pedretti e Alfier. Dodici le candidature ritenute idonee, ecco i nomi

Palla al parlamento, si spera in fretta
(Ti-Press)
19 febbraio 2024
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Il primo a scendere dalle scale di Palazzo delle Orsoline a Bellinzona è il deputato del Centro Arnaldo Caccia, una vita all’Ufficio dei registri e persona che il Palazzo di giustizia lo conosce bene. Ed è stentoreo: «A titolo personale posso dire che la situazione è davvero preoccupante». È finito da pochi istanti l’incontro tra la commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’ e i vertici del Ministero pubblico – il procuratore generale Andrea Pagani e uno dei suoi due sostituti, Moreno Capella – quando Caccia sottolinea l’importanza dell’audizione, chiesta dallo stesso Pagani, appena terminata: «C’è da sperare che non partano altri procuratori pubblici, perché la situazione è già oltre i livelli di guardia se pensiamo all’aumento degli incarti e pp di esperienza e bravi in partenza...». Il riferimento è chiaro: con le dimissioni per fine aprile delle pp Pamela Pedretti e Marisa Alfier la preoccupazione aumenta di giorno in giorno, e in commissione non c’è ancora un orientamento chiaro per la loro sostituzione.

‘Quelle nomine devono avvenire al più presto’

Questa mattina davanti alla ‘Giustizia e diritti’ Pagani e Capella hanno quindi sollecitato la nomina da parte del Gran Consiglio di coloro che subentreranno alle due procuratrici pubbliche. Il gruppo di esperti – chiamato a esprimere all’attenzione del parlamento, autorità di nomina delle toghe, un preavviso circa l’idoneità delle nuove candidature – ha consegnato il mese scorso alla ‘Giustizia e diritti’ il proprio rapporto. Aprile si avvicina. Il tempo stringe. E la preoccupazione della Direzione del Ministero pubblico è di non ritrovarsi con due posti vacanti, ma di avere una rapida, rapidissima copertura degli stessi. «Stanno per lasciare due magistrate della Sezione di polizia (la squadra di pp che si occupa dei reati non finanziari, ndr), che è in difficoltà dal profilo dei numeri degli incarti e della gestione dei detenuti – afferma, interpellato dalla ‘Regione’, il pg Andrea Pagani, alludendo anche al grosso problema del sovraffollamento delle prigioni cantonali, in particolare della Farera, destinata alle persone in carcerazione preventiva –. Per cui, stamattina, la nostra è stata un’accorata richiesta di nominare al più presto i pp o le pp che prenderanno il posto delle due colleghe». Per legge spetta alla commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’ formulare al plenum del Gran Consiglio le proposte di elezione.

730 procedimenti da ereditare

Per risultare piuttosto chiaro, Pagani ha fornito alla commissione alcune cifre. Cifre eloquenti. Le due procuratrici che si apprestano a uscire dalla magistratura lasceranno in eredità complessivamente 730 procedimenti penali (dato aggiornato al 15 febbraio), alcuni dei quali con imputati in detenzione preventiva. «Settecentotrenta procedimenti penali, diciassette detenuti, cui si aggiungono cinque settimane di picchetto urgenze e venticinque giorni nel 2024 di picchetto incarti – precisa Pagani –. Quindi se le due partenze non verranno rimpiazzate con la necessaria celerità saremo costretti ad agire secondo il principio di priorità. Nel senso che dovremo decidere i procedimenti cui dare la precedenza. Peraltro ricordo che il secondo capoverso dell’articolo 5 del Codice di procedura penale stabilisce che se l’imputato è in stato di carcerazione, il procedimento a suo carico ha priorità». È che gran parte dei procedimenti vengono condotti con l’imputato a piede libero. Insomma la richiesta della Direzione della Procura è che il Gran Consiglio elegga i nuovi o le nuove pp nella sessione di marzo, o al più tardi («ma davvero al più tardi») in quella di aprile. «Ovviamente io non ho chiesto ai parlamentari quali candidati nominare pp. Ho chiesto di nominare – riprende il procuratore generale –. I due nuovi magistrati inquirenti opereranno nella Sezione di polizia».

‘108 detenuti in carcerazione preventiva’

Al Ministero pubblico ticinese il sovraccarico di lavoro ha raggiunto livelli preoccupanti. E come se non bastasse, si registra il sovraffollamento nelle carceri ticinesi. Che sta diventando strutturale. Mancano spazi e in più si sta rivelando piuttosto difficile il reclutamento di aspiranti agenti di custodia, tant’è che è stato prolungato il concorso. Dice Pagani: «Abbiamo 108 detenuti in carcerazione preventiva da gestire come Ministero pubblico…». Quando la capienza massima del carcere giudiziario della Farera è di 88 posti. Si sono trovati dei rimedi, sfruttando anche, eccezionalmente, le celle di rigore. Il tema sovraffollamento sarà al centro di una nuova riunione, in programma per domani, del Consiglio di vigilanza, cui compete la sorveglianza generale sulle strutture carcerarie e nel quale siedono fra gli altri il direttore del Dipartimento istituzioni e i magistrati alla testa delle autorità giudiziarie penali.

Un sovraccarico di lavoro, quello della Procura, che dovrebbe portare il Gran Consiglio a inserire il turbo. E invece in ‘Giustizia e diritti’ non solo non ci sono a tutt’oggi le proposte di elezione per il dopo Alfier e Pedretti, ma ancora non è stato firmato il rapporto (relatore il democentrista Pierluigi Pasi) favorevole alla proposta governativa di attribuire competenze decisionali ai segretari giudiziari nei procedimenti contravvenzionali, per i quali la pena comminata è una multa. L’operazione permetterebbe ai magistrati, i pp, di concentrarsi sugli incarti di maggiore spessore penale. Non è finita. Il Consiglio di Stato non ha ancora risposto alla richiesta, pendente da mesi, del pg di assegnare al Ministero pubblico un segretario giudiziario e un paio di funzionari amministrativi per far fronte al pacchetto di modifiche del Codice di procedura penale decise dal parlamento federale e a ulteriori compiti che la politica ha demandato alla magistratura. «A Ginevra – rammenta Pagani – sono state accordate diciotto unità in più: cinque magistrati e tredici amministrativi, come mi è stato riferito. Cinque pp in più che si sono aggiunti ai quarantaquattro procuratori già in carica».

La figura del sostituto procuratore pubblico? ‘Una soluzione’

Attualmente il Ministero pubblico ticinese conta ventitré pp, procuratore generale incluso. Un aumento del numero di magistrati inquirenti appare necessario, e in tempi brevi. Certo, finanze cantonali permettendo. Una soluzione, considera il deputato liberale radicale Matteo Quadranti, membro della ‘Giustizia e diritti’, potrebbe essere «la reintroduzione della figura del sostituto procuratore pubblico, previa modifica della Legge sull’organizzazione giudiziaria e della Legge stipendi. È una soluzione che potrebbe anche favorire la carriera interna».

‘L’elezione verosimilmente nella seduta di aprile’

Tutte questioni che, lo conferma la presidente Daria Lepori (Ps), «preoccupano la nostra commissione, anche perché è composta pure da avvocati o ex procuratori, persone che conoscono benissimo il contesto. Non prendiamo niente alla leggera». A partire dalla questione della sostituzione delle pp Pedretti e Alfier: «Alla fine della riunione odierna ho sollecitato una presa di posizione da parte dei gruppi sulle tempistiche, ora che finalmente abbiamo il rapporto della Commissione di esperti. Alcuni riusciranno già lunedì prossimo, altri no. Verosimilmente finiremo il lavoro commissionale dopo la seduta di marzo del Gran Consiglio, quindi la nomina avverrà in quella di aprile». Pochi giorni prima del termine di partenza delle due pp uscenti.

Gli aspiranti: sette segretari giudiziari, due cancellieri e tre avvocati

Per la successione delle procuratrici pubbliche Pedretti e Alfier, la Commissione di esperti indipendenti per l’elezione dei magistrati, presieduta dall’ex giudice federale Ivo Eusebio, ha considerato idonee a ricoprire la carica di pp dodici candidature.

Oltre che da Eusebio, la commissione di esperti è formata dall’ex giudice d’Apppello e presidente del Tribunale penale cantonale Agnese Balestra Bianchi, dal giudice del Tribunale penale federale Giorgio Bomio-Giovanascini, dal già comandante della Polizia cantonale e direttore della Sefri (Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione) Mauro Dell’Ambrogio e dall’avvocata ed ex procuratrice pubblica Francesca Piffaretti-Lanz.

Delle dodici candidature ritenute idonee, sette sono state inoltrate da attuali segretari giudiziari del Ministero pubblico. Si tratta di Anita Bernasconi (area Plr), Alvaro Camponovo (area Lega), Luca Guastalla (area Ps), Margaret Kuelen (area Plr), Raffaele Janett (area Lega-Udc), Luca Losa (area Ps), Riccardo Maiolo (area Verde liberale). Due le candidature presentate da attuali cancellieri della Corte di appello e di revisione penale: Giorgio Anastasi (Plr/Centro), Gabriele Monopoli (area Ps). Tre le candidature ‘esterne’. Sono quelle degli avvocati, tutti di area Plr, Rosa Cappa, Pascal Delprete e Ryan Vannin.

Tocca ora in prima battuta alla commissione ‘Giustizia e diritti’ decidere e quindi proporre i (due) candidati da eleggere. Poi l’ultima parola spetterà al Gran Consiglio. Aprile intanto si avvicina...

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