Ticino

Ipct, il rinnovo del Cda tra dure sfide e novità nelle liste

A maggio elezione del Consiglio di amministrazione dell'Istituto di previdenza. In corsa per la prima volta ErreDiPi. Ocst, Vpod e Sit uniscono le forze

Si vota il 23 maggio
(Ti-Press)
19 gennaio 2024
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Consiglio di amministrazione dell’Istituto di previdenza del Cantone Ticino verso il rinnovo. In seno all’organo di supervisione della cassa pensione dei dipendenti pubblici, scadrà infatti a fine giugno il mandato dei suoi membri. Ovvero: i cinque rappresentanti degli assicurati attivi e da quest’ultimi eletti, e i cinque rappresentanti dei datori di lavoro, designati dal Consiglio di Stato (il direttore o la direttrice del Dipartimento finanze ed economia è membro d’ufficio). La designazione dei componenti il Cda dell’Ipct per il quadriennio 2024-28 avverrà a maggio. Saranno chiamati ad eleggere i rappresentanti degli assicurati attivi oltre 17mila affiliati alla cassa pensione. E si preannuncia una votazione ‘calda’. Le novità per quanto riguarda le liste, da depositare entro fine gennaio, non mancheranno. Da nostre informazioni, i tre sindacati – Vpod, Ocst e Sit – che attualmente ‘occupano’ tutti e cinque i posti, dovrebbero presentarsi, a differenza di quattro anni fa, con una lista unica. Non solo. A correre per il Consiglio di amministrazione ci sarà, per la prima volta, anche ErreDiPi, la Rete per la difesa delle pensioni, diventata associazione nel gennaio del 2023.

“Verificare periodicamente la concordanza a medio e lungo termine tra l’investimento patrimoniale e gli impegni” e “definire le condizioni per il riscatto di prestazioni": sono alcuni dei compiti del Consiglio di amministrazione, indica l’Ipct. Oggi a rappresentare gli assicurati attivi nel Cda sono per l’Ocst Fabiola Gnesa (magistrata dei minorenni) e Gianni Guidicelli (già granconsigliere del Ppd, ora Centro), per la Vpod Adriano Merlini (docente) e Giovan Maria Tattarletti (giudice del Tribunale d’Appello), per i Sit (Sindacati indipendenti ticinesi) Mattia Bosco. Quattro anni fa la partecipazione all’elezione fu del 26% per cento, con 4mila votanti sui quasi 16mila iscritti in catalogo, in linea con il dato registrato nelle tornate precedenti.

In vista un quadriennio cruciale

Un quadriennio, quello che inizierà l’estate prossima, cruciale per l’Ipct e i suoi affiliati. Il Tribunale federale dovrà esprimersi sul ricorso inoltrato dall’ErreDiPi contro la decisione presa il 17 ottobre dal Gran Consiglio di sottoporre al referendum finanziario obbligatorio le misure di compensazione approvate per contenere il più possibile l’impatto della riduzione del tasso di conversione sulle rendite pensionistiche che scenderà, tra il 2024 e il 2031, dal 6,17% al 5,25%. Misure che comporterebbero un costo supplementare annuo a carico del Cantone di 14,6 milioni di franchi. Se i giudici dovessero respingere il ricorso, la parola sulle misure di compensazione passerebbe al popolo. In caso di esito negativo alle urne per gli affiliati ci sarebbe il forte rischio di vedersi tagliare drasticamente le rendite. Un taglio che, dopo quello avvenuto nel 2013, quando si è passati dal primato delle prestazioni a quello dei contributi, ammonterebbe complessivamente a circa il 40 per cento.

Oltre alle misure di compensazione, vi è la questione del risanamento della cassa. Nell’aprile 2022 di Gran Consiglio aveva abbracciato la proposta di raccogliere sul mercato monetario 700 milioni di franchi attraverso l’emissione di una o più tranche obbligazionarie. Possibilità preferita al versamento unico di 500 milioni a favore della cassa. L’emissione della prima tranche, a causa della difficile situazione dei mercati, non è però ancora andata in porto.

I primi nomi

Torniamo alle liste. ErreDiPi ha già scelto i propri candidati. Li ha votati durante la recente assemblea. Si tratta (in ordine alfabetico) di Gabriele Colombo, Alessandro Frigeri, Angelica Lepori, Nadia Melke, Enrico Quaresmini. Chi verrà eletto nel Cda dell’Istituto, indica la Rete per la difesa delle pensioni, si impegna “a onorare il mandato sulla base delle seguenti indicazioni: difendere i valori, i principi e le rivendicazioni di ErreDiPi in materia di pensioni; organizzare la più ampia consultazione tra gli assicurati prima di ogni scelta sugli aspetti principali relativi alla politica di Ipct; garantire la più ampia informazione agli assicurati attivi e ai beneficiari di prestazioni sulle decisioni fondamentali di Ipct; partecipare attivamente alla vita associativa di ErreDiPi; riversare a ErreDiPi le indennità percepite quali membri del Consiglio di amministrazione, sulla base delle decisioni che verranno prese dal comitato di ErreDiPi”.

Tra i membri del Comitato della Rete per la difesa delle pensioni c’è Giuseppe Sergi. «Dalla sua costituzione, ErreDiPi - dice il deputato al Gran Consiglio del Movimento per il socialismo - ha dimostrato di essere ben presente sul tema delle pensioni, opponendosi anzitutto alla riduzione del tasso di conversione e proponendo al riguardo una diversa allocazione dei contributi pagati dagli assicurati. Ha insomma dimostrato di essere in sintonia con gli stessi assicurati e di sapere mobilitare. La consistente partecipazione alle azioni di protesta e alle manifestazioni di piazza lo conferma. Democrazia, trasparenza, solidarietà: il nostro slogan potrebbe riassumersi così». Trasparenza che secondo Sergi «i rappresentanti uscenti degli assicurati non hanno garantito, non avendo consultato la base su questioni importanti affrontate dal Cda dell’Ipct».

Rotanzi: stavolta sarà particolarmente sentita

L’entrata in scena di ErreDiPi, la quasi sicura votazione popolare (in seguito al referendum finanziario obbligatorio deciso dal parlamento o al minacciato referendum facoltativo) sulle misure proposte dal governo e approvate lo scorso ottobre dal Gran Consiglio per salvaguardare il più possibile le rendite pensionistiche dopo la riduzione progressiva del tasso di conversione stabilita dall’Ipct, nonché il risanamento della stessa cassa… Tutti fattori che potrebbero far lievitare la partecipazione degli assicurati attivi all’elezione del Consiglio di amministrazione per il prossimo quadriennio. «Credo che stavolta l’elezione sarà particolarmente sentita, con ogni probabilità si supererà il ventisei per cento di votanti registrato in occasione del rinnovo del Cda di quattro anni fa», rileva il direttore dell’Ipct Daniele Rotanzi, interpellato dalla ‘Regione’. Cda, spiega, che «viene eletto con il proporzionale, con gli stessi meccanismi dell'elezione del Consiglio di Stato».

A fine mese scadrà intanto il termine per il deposito delle liste. Con largo anticipo rispetto alla conclusione del mandato (fine giugno) del Consiglio di amministrazione in carica. «È una questione di tempi tecnici: come Direzione, dopo aver fra l’altro verificato i requisiti dei candidati e delle candidate, pubblicheremo nel corso del mese di febbraio le liste sul sito online dell’Ipct. Una pubblicazione – precisa Rotanzi – preliminare, dato che nel giro dei successivi quindici giorni vi sarà la possibilità di ritirare le liste per presentarne una comune con cinque nominativi, in tal caso l’elezione sarebbe tacita. Entro la fine di marzo pubblicheremo le liste definitive ed entro fine aprile spediremo il materiale di voto». Voto che avverrà «per corrispondenza». E che potrà essere esercitato da tutti gli assicurati attivi svizzeri e non svizzeri. «La votazione avrà luogo entro fine maggio: la data precisa – indica ancora il direttore dell’Istituto di previdenza – sarà comunicata prossimamente, contestualmente alla pubblicazione preliminare delle liste».

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