Ticino

La sexy lotteria di San Silvestro fa già discutere

In alcuni locali a luci rosse ticinesi in palio nella riffa di Capodanno prestazioni sessuali: accesa la polemica

In sintesi:
  • La stampa d'oltre frontiera registra una riffa ‘alternativa’
  • Non sono più i Capodanni di una volta
Primo premio
(Ti-Press)
31 dicembre 2023
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Per festeggiare il nuovo anno, in almeno due locali a luci rosse del Canton Ticino, dove l’esercizio della prostituzione è consentito, così come nel resto della Svizzera – come si legge in un articolo su ‘la Repubblica’ del nostro editorialista Franco Zantonelli, che riprende il ‘CdT’ – “verrà organizzato uno squallido spettacolo di mortificazione della donna”.

Stiamo parlando di una sexy lotteria, ovvero di una riffa in cui in palio c’è una prestazione sessuale di una delle ragazze che lavora nel bordello. Evidentemente, il premio ha sollevato non poche critiche, e non solo da parte delle più combattive femministe.

Insomma, non solo più le serate di San Silvestro dove, diversamente, ci si accontentava di un semplice giro... di tombola e per premio una confezione di caffè e brodo di carne in dadi. Una serata che per i più ‘spavaldi’ si trasformava in un trenino a ritmo di samba, piuttosto che... dei desideri. Ah, il Capodanno!

Il meccanismo, spiega al quotidiano italiano il criminologo Michel Venturelli, che da anni studia il fenomeno della prostituzione, funzionava così: “Il cliente riceveva il biglietto della lotteria all’entrata. Quando veniva estratto il numero, gli veniva consegnata una bambolina che valeva il prezzo della camera. La ragazza che riceveva la bambolina, come pagamento, la restituiva al gerente che le corrispondeva il pagamento della prestazione”.

Nel 2014, in seguito a un’interrogazione del gruppo socialista nel Parlamento cantonale, che definì le sexy lotterie “lesive della dignità delle persone”, queste vennero interrotte. Ora, a quanto pare, almeno per San Silvestro, la riffa con in palio una prestazione il cui costo medio si aggira, di norma, sui 100 franchi, riprende.

Così si è espressa, a ‘Repubblica’, anche Amalia Mirante, docente di economia alla Scuola universitaria professionale della Svizzera Italiana di Lugano e fondatrice del movimento Avanti con Ticino & Lavoro, nato da una costola del Partito socialista: "È squallido e di cattivo gusto. In Svizzera la prostituzione è legale se esercitata liberamente ma in questo caso ho forti dubbi anche sulla legalità stessa di questa cosa. Ad ogni modo trovo rivoltante questa oggettificazione, questo trasformare una donna in un oggetto, in un premio”.

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