Ticino

Un'altra richiesta (unanime) per il completamento di AlpTransit

Il Gran Consiglio sollecita (ancora) la Confederazione a investire nella rete ferroviaria a sud della Alpi, con un occhio di riguardo al Mendrisiotto

Il tempo stringe... per non perdere il treno
(Ti-Press)
23 maggio 2023
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Il Ticino non deve aspettare ancora per vedere realizzato il completamento di AlpTransit a sud delle Alpi. È quanto ha voluto ribadire – ancora una volta – la politica ticinese. Il Parlamento cantonale ha infatti votato oggi pomeriggio all’unanimità una risoluzione generale presentata dall’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio per sollecitare la Confederazione ad attivarsi sul tema. E a farlo subito. «La finestra temporale utile è breve. Qui si rischia di lasciarsi sfuggire un’occasione fondamentale», ha ricordato il capogruppo dei Verdi Matteo Buzzi. La risoluzione lo specifica infatti chiaramente: “Nella migliore delle ipotesi, il completamento di AlpTransit in Ticino potrà iniziare a concretizzarsi a partire dal 2035”. Ma con una condizione importante, quella che preoccupa il Gran Consiglio (e non solo). “Questo avverrà solo se il Consiglio federale inserirà le relative opere nel Messaggio all'indirizzo del Parlamento federale, che deve allestire entro il 2026, in aggiunta a quanto già pianificato”. Tre le componenti che la risoluzione ritiene “essenziali” e che hanno “una portata non solo ticinese, ma svizzera ed europea”: La circonvallazione di Bellinzona, la ‘Gronda ovest’ per il trasporto delle merci e il proseguimento di AlpTransit a sud di Lugano.

‘Il Mendrisiotto fa ancora parte della Svizzera’

Particolarmente interessati al tema i deputati momò. «È un’opportunità ghiotta», ha ricordato Andrea Rigamonti (Plr), che è anche presidente della Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio. «Nelle prossime settimane la deputazione ticinese incontrerà il consigliere Federale Albert Rösti, nuovo direttore del Dipartimento che ha in mano il dossier. È l’occasione per ribadire la richiesta ticinese, che la precedente direttrice del Datec (Simonetta Sommaruga, ndr) non ha mai considerato». Opinione condivisa anche dal deputato del Centro Giorgio Fonio: «Sono tante le richieste al Consiglio federale. Ma una è particolarmente urgente, ovvero il completamento a Sud di Lugano di AlpTransit. La situazione è insostenibile. Fare la tratta Chiasso-Lugano dura quasi come il viaggio da Lugano a Zurigo». Per Stefano Tonini (Lega) «il Mendrisiotto è una regione importante, che non va dimenticata».

L'ultimo di una serie di appelli

Una richiesta, quella ribadita oggi in aula parlamentare, che è solo l’ultima di una lunga serie di appelli rivolti alla Berna federale dal Ticino. Il Gran Consiglio si era già espresso nel 2018, con un messaggio rivolto a popolazione e autorità per invitare la Confederazione a completare AlpTransit “da frontiera a frontiera”, e nel 2019, con un rapporto firmato da tutti i capigruppo con le richieste al Consiglio di Stato ticinese di partecipare “con decisione” alla consultazione federale su mobilità e territorio 2050. ‘Ordine’ eseguito, con l’allora presidente del governo ticinese Claudio Zali che nell’ottobre dello scorso anno – a proposito di ferrovia 2050 – aveva affermato: «Alla Confederazione chiediamo di avere più coraggio negli investimenti. È contraddittorio dire che si vogliono portare più persone a muoversi con il treno e poi non si investe a sufficienza nelle infrastrutture». Nelle scorse settimane l’associazione ProGottardo aveva invece parlato di “missione incompiuta. Allo stato attuale c’è il cuore, ma non le arterie”.

Niente domanda di referendum sulla revisione Lpp

Non ha invece trovato l’approvazione dell’emiciclo parlamentare la domanda di referendum presentata da Giuseppe Sergi (Mps) contro le modifiche della Legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (Lpp). La richiesta era che il Gran Consiglio sfruttasse la facoltà concessa ai cantoni (ne servono almeno otto) da Costituzione federale e Costituzione cantonale per chiedere che la revisione della Lpp sia sottoposta al voto popolare. «In questo modo i cittadini ticinesi potranno sapere come la pensano i loro rappresentanti in parlamento su questa importante questione», ha spiegato Sergi. «Sul tema è già in corso una raccolta firme e con ogni probabilità si andrà al voto. Ci sarà quindi l’occasione di esprimersi anche a livello cantonale in quella sede, mentre a livello federale la posizione dei partiti è già chiara», ha risposto Cristina Maderni (Plr).

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