Ticino

Le indennità supplementari di disoccupazione restano ‘congelate’

Lo ha deciso il Gran Consiglio, preferendo aspettare i risultati definitivi dei progetti di accompagnamento. Vitta: ‘Prediligiamo un approccio proattivo’

Un tema che fa discutere dal 2015
(Ti-Press)
22 maggio 2023
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Resteranno ‘congelate’ le indennità di disoccupazione supplementari, votate (a larghissima maggioranza) dal Gran Consiglio nel 2015 con la revisione della Legge sul rilancio dell'occupazione (L-Rilocc) e mai entrate in vigore. 120 indennità cantonali che garantirebbero sei mesi ulteriori di disoccupazione rispetto a quanto è previsto al momento. Il parlamento ha infatti respinto con 54 voti favorevoli, 31 contrari e 2 astenuti la mozione di Matteo Pronzini (Mps) che chiedeva di “mantenere le promesse”. Contrari i partiti borghesi, a favore la sinistra. «Nel 2015 eravamo tutti d'accordo che il mercato del lavoro ticinese fosse problematico, specialmente per chi ha più di 50 anni. Non mi sembra che la situazione sia migliorata» ha affermato Pronzini. Opinione condivisa anche dalla minoranza della commissione economia e lavoro: «Rivolgersi agli sportelli comunali per chiedere l'assistenza è passo difficile, anche doloroso. Quello che si chiede è qualche mese in più per riuscire a rientrare nel mercato del lavoro. È semplicistico sostenere che ‘tanto c’è l'assistenza’», ha detto Danilo Forini (Ps), relatore del rapporto di minoranza. «Siamo tutti preoccupati del mercato del lavoro in Ticino – ha risposto Marco Passalia (Centro), che ha redatto il rapporto di maggioranza –. A differenza del mozionante, con il rapporto portiamo un punto di vista diverso a livello di metodo. Lo scopo deve essere quello di riportare le persone nel mondo del lavoro. Non andare su misure di indennizzo, che già ci sono». La maggioranza ritiene evasa la mozione. Passalia ha infatti ricordato i progetti, avviati dopo il 2018, per aiutare nel reinserimento professionale chi ha perso l'impiego. Progetti che rispondono anche alla petizione dei Giovani del Centro sullo stesso tema. «I risultati per ora sono parziali, ma decisamente incoraggianti. Vogliamo quindi aspettare cifre più consolidate per arrivare a una conclusione definitiva». Citati in aula i programmi Coaching e Frojad, per un accompagnamento individualizzato per persone disoccupate (con attenzione mirata agli over 50) e per l’inserimento professionale per i giovani in assistenza. «Governo e parlamento hanno già espresso una linea chiara, ribadita negli anni. Ci vuole un approccio che dia coerenza ai passi intrapresi», ha commentato Christian Vitta, direttore del Dipartimento finanze ed economia (Dfe). Tre le linee guida sulle quali si muove il governo: «Un approccio individualizzato, proattivo, senza aiuti a pioggia, che sia calcolato per ottimizzarne l'efficacia».

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