Ticino

Quaresmini: ‘Noi non siamo dei privilegiati’

Alla protesta a Lugano il portavoce di ErreDiPi attacca: ‘Togliamoci questo stigma e difendiamo il nostro futuro’

Enrico Quaresmini interviene all’incontro con la stampa al Liceo 1 a Lugano
(Ti-Press)
10 maggio 2023
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“Fino all’altro ieri sembrava impossibile, ma eccoci qui: lo sciopero è già riuscito, qui a Lugano, Bellinzona, Locarno e Mendrisio!”. È emozionato il portavoce della rete ErreDiPi Enrico Quaresmini, ma è con tono gagliardo che davanti al Liceo 1 di Lugano arringa i presenti – non i circa 250 visti in mattinata ma un numero comunque considerevole – sulla protesta odierna a difesa delle rendite pensionistiche degli affiliati all’Istituto di previdenza del Cantone Ticino.

“Questo sciopero lo abbiamo deciso noi, lavoratrici e lavoratori, per mostrare come si fa quando le cose non vanno bene”, afferma Quaresmini. Che va dritto al punto rispondendo alle critiche ricevute in questa marcia di avvicinamento allo sciopero: “Come dipendenti pubblici, a forza di sentirci dire che siamo privilegiati, è come se avessimo incamerato quella patina di disprezzo che spesso ci accompagna”. E per cinque volte esclama: “Facciamoci una bella doccia!”.

Perché per il portavoce di ErreDiPi “non è una guerra tra pubblico e privato, siamo un movimento a difesa di lavoratori e lavoratrici”. C’è il consueto refrain rivolto agli statali che c’è chi sta peggio, ma Quaresmini lo contesta secco: “Certo! Un sacco di gente sta peggio. Ma il problema è quale prospettiva si vuole dare al pubblico: un secondo taglio del 20% alle rendite? No!”. Che sia materia ostica, anche da spiegare, non ci piove. Ma il succo è questo: “Noi da anni paghiamo un buco che non è colpa nostra, quando ci viene detto che serve una simmetria dei sacrifici beh, ricordiamo che li stiamo facendo da un bel po’”.

Si andrà probabilmente incontro a un referendum, ma Quaresmini risponde che “siamo pronti a continuare sia con i nostri argomenti sia nel far evolvere e approfondire la protesta”. Che prossimamente, “dopo questa bellissima mobilitazione”, proverà a “entrare negli uffici pubblici, con piccoli banchetti per chiedere di associarsi alla rete e crescere come aderenti e forza”.

Vengono visti ‘di sinistra’, come replica? “Lavoriamo e protestiamo nell’interesse di tutti, non chiediamo l’orientamento politico di chi aderisce. Qualcuno dal Plr, dalla Lega, dall’Udc lavora nel pubblico e ha timori? Venga! Stiamo difendendo noi stessi e il nostro futuro”. Ad ogni modo, la manifestazione prevista per l’autunno “nasce sotto buoni auspici, sono davvero contento di questa giornata” chiosa Quaresmini.

Casella (Sisa): ‘Solidali contro i tagli e a difesa del servizio pubblico’

Anche il Sindacato indipendente studenti e apprendisti è presente alla protesta a Lugano, e Zeno Casella rimarca a ‘laRegione’ che “siamo estremamente solidali con chi oggi sciopera, siamo al fianco dei lavoratori per difenderli e perché un giorno saremo noi ad avere questo tipo di problema se la situazione non migliora”. In un contesto, riprende Casella, “dove il servizio pubblico è costantemente sotto attacco, e sui futuri tagli che farà il Consiglio di Stato noi saremo vigili e attivamente pronti a protestare per delle politiche che riprendono quelle di Marina Masoni e si sono già dimostrate inefficaci e deleterie”. Il Sisa è bello convinto, quello su cui c’è da lavorare sono gli studenti nel loro insieme. Dalle chiacchiere e le interviste volanti con qualcuno di loro si passa dai super informati a chi a stento sapeva cosa stesse succedendo fuori dal loro liceo. “Serve la responsabilità intergenerazionale”, si dice spesso. Poi va costruita.

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