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Cinquant’anni di inclusione andicap e ancora tanto da fare

L'associazione a difesa delle persone con disabilità celebra il mezzo secolo. ‘Manca il pieno riconoscimento di tutte le loro legittime aspirazioni’

22 aprile 2023
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«Come per le pari opportunità tra uomo e donna o per l’integrazione delle persone straniere, spesso anche per quanto riguarda l’inclusione delle persone con disabilità è opinione diffusa che si faccia già abbastanza. È vero, nel corso degli anni si sono ottenute molte conquiste, le prestazioni e i servizi funzionano bene, ma c’è ancora un grande lavoro da svolgere per il pieno riconoscimento della dignità e delle legittime aspirazioni delle persone con disabilità». Sta per festeggiare mezzo secolo di esistenza ‘inclusione andicap ticino’, ma per l’associazione che difende le persone con disabilità impegnandosi a creare una società più inclusiva e rispettosa, sono ancora numerose le sfide da affrontare.

A evidenziarlo è il direttore Marzio Proietti, il quale spiega che obiettivo dell’associazione è favorire la piena ed efficace partecipazione delle persone con disabilità nella società sulla base di un’uguaglianza con le altre. Compito in primis della società stessa: «Spetta a lei, e non alle persone in difficoltà, predisporre una serie di soluzioni e adeguamenti che tengano conto del fatto che c’è chi ha bisogni differenti. Questa consapevolezza dovrebbe essere a monte di ogni creazione, da quella di uno stabile, a quella di un servizio, di un prodotto o di un evento. Non vuol dire che bisogna spianare le montagne perché qualcuno non riesce a salirci, ci sono chiaramente dei vincoli – osserva Proietti –. Ma se si costruisce un palazzo, bisogna evitare di metterci degli scalini davanti, pensando fin da subito a soluzioni per permettere a tutti di fruire degli spazi».

Il concetto di accessibilità che deve stare a monte

E proprio l’accessibilità è uno degli aspetti principali su cui inclusione andicap ticino si è sempre concentrata. «A livello di successi – valuta il direttore – si può dire che, anche se non per tutte e tipologie stabili e immobili, negli anni sono state introdotte delle norme che obbligano a costruire o ristrutturare gli stabili pensando all’accessibilità. Ad esempio, quelli con più di 8 unità abitative o con più di 50 posti di lavoro devono essere adeguati». Strettamente correlato a questo discorso è il Centro di competenza di inclusione andicap ticino ‘design for all’ inaugurato due anni fa e che presenta un approccio metodologico per progettare spazi, prodotti e servizi coinvolgendo anche i fruitori finali, tra cui le persone con disabilità.

Un altro ambito caro a inclusione andicap ticino è quello relativo a sensibilizzazione e formazione: «Ci occupiamo soprattutto di categorie di professionisti che si trovano in quotidiano contatto con persone con disabilità, ad esempio il personale che lavora nei trasporti pubblici». Trasporti pubblici che tra l’altro, nota Proietti, «dovrebbero essere resi completamente accessibili entro alla fine del 2023. Non sarà così purtroppo, ma va concesso che molto è già stato fatto». Il direttore ricorda poi che l’associazione è nata come Federazione ticinese invalidi sportivi: «All’inizio il bisogno di trovarsi e aggregarsi era scaturito dall’ambito sportivo, poi c’è stato un progressivo ampliamento perché si riteneva, come ancora oggi, che i diritti di queste persone non fossero ancora sufficientemente protetti. Sin dall’inizio l’intento era di veder riconosciuta maggiormente la situazione legata alla disabilità e di considerare le persone come tali, non come una problematica, pur non nascondendo che questa esiste». Così negli anni sul territorio sono venuti alla luce diversi servizi concreti.

Politica meno sensibile quando si inizia a parlare di soldi

E la politica – chiediamo a Proietti – quanto ci sente? «L’ascolto e la disponibilità ci sono, ma i problemi della società sono molti e le priorità spesso sono altre. Si risponde prima a chi grida più forte, a chi ha mezzi maggiori, e ogni tanto il nostro settore viene un po’ lasciati indietro». I sostegni materiali ci sono, dice Proietti, ad esempio per i mezzi ausiliari o per le rendite, ma non sempre è automatico ricevere le prestazioni. «Talvolta bisogna bisticciare e la nostra consulenza giuridica è molto sollecitata. L’Assicurazione invalidità in particolare ha tra i suoi obiettivi quello di finanziare soluzioni “semplici e adeguate” e quindi ci si trova spesso confrontati con decisioni che non soddisfano pienamente i bisogni delle persone o con la loro esclusione dal diritto alle prestazioni per un insufficiente raggiungimento di un determinato grado di danno».

A causa del Decreto Morisoli il 2024 ‘non sarà indolore’

In sintesi, la politica si dimostra aperta, ma quando si parla di investire maggiori risorse la sensibilità cambia: «Per favorire l’autodeterminazione bisogna spendere un po’ di più – sottolinea Proietti –. Se queste persone devono poter scegliere come vivere e dove farlo, al pari di tutte le altre, servono sostegni. E questi costano». A tale riguardo, inclusione andicap ticino era tra i contrari al decreto Morisoli – accettato alle urne lo scorso maggio – per il pareggio di bilancio cantonale entro il 2025 agendo prioritariamente sulle spese. Ci sono state delle ripercussioni? «Per il 2023 qualche avvisaglia si intravede, si sta già limando qua e là. Ma l’effetto maggiore arriverà nel 2024 e non sarà indolore. Vorrà dire o rinunciare a certe prestazioni o ridurne la qualità a discapito delle persone con più bisogni». Secondo le stime, il 15% della popolazione è confrontato con disabilità, anche se per la maggior parte non molto gravi: «Si tratta di tante persone. Ma essendoci anche molte disabilità diverse, talvolta ci si trova a dover cercare soluzioni per gruppi ridotti e questo rende tutto più complicato», spiega Proietti. In merito a ciò che ognuno può fare nel suo piccolo per contribuire a costruire una società più inclusiva, il direttore elenca: «Informarsi, scardinare i preconcetti. Capire che tutte le persone hanno difficoltà nella vita, che per alcune sono passeggere, per altre durano nel tempo». E quanto agli aspetti più significativi, cita «sicuramente le diverse conquiste che ci sono state, ma anche i grazie che chi si impegna nell’associazione riceve ogni giorno».

Per i festeggiamenti dei 50 anni è previsto un ricco programma, che prenderà il via il 7 maggio al Mercato Coperto di Giubiasco con un evento aperta a tutta la popolazione. Per i dettagli e l'agenda: www.50esimo.ch.

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