Ticino

Per le scuole dell'obbligo un’unica base giuridica

Il Consiglio di Stato vara il progetto di nuova legge. ‘La conclusione di un progetto iniziato anni fa’

A lezione
(Ti-Press)
29 marzo 2023
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Riprende in larga parte testi già esistenti, li sistematizza in un contesto unico e conferisce alla scolarizzazione obbligatoria “un’unitarietà de jure che di fatto il nostro Cantone già conosce”. Contestualmente recepisce i principi definiti nel quadro di ‘Ticino 2020’, il progetto di riordino delle competenze fra Cantone e Comuni, che per gli ambiti che non toccano la scuola saranno affrontati in altri messaggi governativi. Parallelamente a questo riordino giuridico, che risponde anche alle richieste di riduzione delle normative cantonali avanzate a più riprese dal Gran Consiglio, recepisce alcuni cambiamenti di ordine pedagogico e organizzativo per i quali è necessaria una specifica base legale. Eccola, nelle parole del Consiglio di Stato, la nuova Legge delle scuole dell'obbligo. Il relativo messaggio, su cui si pronuncerà il parlamento che uscirà dalle urne del 2 aprile, è stato varato oggi dal governo.

Cambiamenti di tipo pedagogico e organizzativo

Il disegno di legge appena licenziato recepisce dunque anche alcuni cambiamenti di ordine pedagogico e organizzativo. Si tratta, spiega il Consiglio di Stato in una nota, della definizione dei requisiti per i direttori e vicedirettori degli istituti comunali, del riconoscimento dei docenti speciali oggi non riconosciuti alla scuola elementare (docente di educazione fisica, docente di educazione musicale), del riconoscimento legale definitivo delle unità scolastiche differenziate, del riconoscimento legale definitivo delle sezioni di primo ciclo (oggi definite classi HarmoS), della modifica delle norme sulla dimensione delle sedi di scuola media, dell’impostazione legale del progetto di superamento dei corsi attitudinali e di base nel secondo biennio di scuola media. Riguardo all’ultimo punto, come anticipato nel messaggio governativo approvato in febbraio, le discussioni sul modello definitivo dell’organizzazione dell’insegnamento da adottare nel secondo biennio di scuola media in sostituzione del sistema dei corsi attitudinali e di base continueranno, spiega l'Esecutivo, anche durante l’iter di adozione del progetto di legge varato oggi dal Consiglio di Stato, "poiché parallelamente sarà in corso la sperimentazione autorizzata dal Gran Consiglio". Tutte le valutazioni e le decisioni “saranno rinviate al momento della conclusione della sperimentazione”.

La nuova legge, scrive ancora il governo, "non si addentra nei dettagli organizzativi, che vanno lasciati alle norme di regolamento, ma non prevede più la differenziazione strutturale tipica della scuola media odierna e al momento della licenza finale contempla una sola nota in matematica e tedesco“. L’adozione definitiva delle nuove norme inerenti al secondo biennio di scuola media “potrà avvenire tenendo conto dei risultati della sperimentazione in corso, perché in ogni caso la nuova Legge delle scuole dell’obbligo non entrerà in vigore prima dell’anno scolastico 2025/2026”.

Da HarmoS in poi

Il progetto di dotare il Ticino di una sola legge sull’intero comparto delle scuole dell’obbligo è la conclusione, ricorda l'Esecutivo, di un processo iniziato alcuni anni fa con l’adozione da parte di numerosi Cantoni, tra cui il nostro, dell’Accordo intercantonale sull’armonizzazione della scuola obbligatoria del 14 giugno 2007 (concordato HarmoS). Con questo atto intercantonale “sono state infatti gettate le basi giuridiche per una considerazione unitaria del segmento obbligatorio della scuola, indipendentemente dai diversi profili dei vari ordini scolastici (in Ticino la scuola dell’infanzia, la scuola elementare e la scuola media) e dalle competenze amministrative inerenti a questi ordini (scuole comunali e/o scuole cantonali)”. Il processo è poi continuato con l’adozione del nuovo Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese (2015), parallelamente all’adozione negli altri Cantoni del Lehrplan 21 (Svizzera tedesca) e del Plan d’études romand (Romandia).

Dopo l’adozione del concordato HarmoS, dopo le riforme concernenti la formazione di base e quella continua dei docenti, dopo l’adozione del nuovo piano di studio e la loro implementazione, dopo il blocco decretato dal voto popolare del 2018 del progetto ‘La scuola che verrà’ e l’adozione della riforma scolastica, dopo l’avvio della sperimentazione sul superamento dei corsi attitudinali e di base, il progetto di nuova Legge delle scuole dell'obbligo licenziato oggi dall'Esecutivo “permetterà al nostro Cantone di poter disporre di una base giuridica rivista, unitaria e completa inerente alle scuole obbligatorie”.

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