Ticino

La campagna non smuove le proiezioni: Ps e Lega in calo

Il Gran Consiglio verso una frammentazione, con l'ingresso di Avanti con Ticino&Lavoro e i Verdi liberali. Stabilità per Plr, Centro e Verdi

Aumenta il numero delle schede senza intestazione
(Ti-Press)
20 marzo 2023
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Un governo fotocopia – con l’unica novità rappresentata dalla socialista Marina Carobbio al posto dell’uscente Manuele Bertoli – e un Gran Consiglio ancora più frammentato, dove Lega e Ps retrocedono a favore di Udc e partiti minori. È il quadro che fornisce la seconda proiezione della Rsi, elaborata da Ad Hoc Informatica Sagl a meno di due settimane dal voto del 2 aprile. Un dato che si discosta di poco rispetto alla prima proiezione, segno che la campagna elettorale non è quindi riuscita (per ora) a smuovere gli equilibri. Ridotto, ma ancora decisamente ampio, lo scarto sulla lista Lega-Udc per il Consiglio di Stato tra il leghista Claudio Zali (24,5%) – secondo alle spalle di Norman Gobbi (25,6%) – e il democentrista Piero Marchesi (18,6%). Il divario tra i due rispetto all’ultima proiezione è infatti passato da oltre il 10% a poco meno del 6%. Una competizione interna che sembra però dare i suoi frutti: la lista dell’area di destra è destinata ad aumentare i consensi rispetto a quattro anni fa: dal 27,9% al 28,8%. Così non è invece in casa rossoverde, dove la “vera novità di queste elezioni” (questo lo slogan di socialisti ed ecologisti) raccoglie meno voti rispetto a quanto hanno fatto le rispettive liste – sommate – quattro anni fa, quando i due partiti correvano divisi. Divari accorciati anche in casa Plr dove, dietro all’inarrivabile Consigliere di Stato in carica Christian Vitta, è lotta serrata tra Alessandra Gianella, Luca Renzetti, Andrea Rigamonti e Jean-Jacques Aeschlimann. Tutti divisi da uno scarto inferiore all’1%. Duello aperto per il secondo posto alle spalle di Raffaele De Rosa anche tra le file del Centro, dove i momò Giorgio Fonio e Maurizio Agustoni sono separati da uno scarto minimo (0,5%).

Plr, Centro e Verdi confermano i seggi

Un Gran Consiglio più frammentato, si diceva, ma con gli stessi equilibri dell’attuale legislatura. A retrocedere dovrebbero essere Ps e Lega. I socialisti potrebbero passare da 13 a 12 seggi, mentre i leghisti da 18 a 16-17. A beneficiarne, secondo la proiezione, è l’Udc, che dovrebbe avanzare di 1 o 2 deputati (arrivando così a 8-9 rappresentanti) e i partiti minori che, messi insieme, aumenterebbero da 7 a 8-9 i propri seggi. Avanti con Ticino&Lavoro e i Verdi liberali dovrebbero fare il loro ingresso nell’aula di Palazzo delle Orsoline. A crescere sarebbe anche il numero delle schede senza intestazione. Stabilità, invece, per le altre principali forze politiche. Il Plr – partito con la maggioranza relativa in parlamento – dovrebbe confermare i suoi 23 deputati. Il Centro dovrebbe mantenere i suoi 16 rappresentanti, con la possibilità di diventare (insieme alla Lega) il secondo gruppo per forza numerica all’interno dell’emiciclo parlamentare. Continuità anche in casa Verdi, che dovrebbero restare a quota 6 granconsiglieri.

Resta bassa la partecipazione al voto, con oltre 200mila elettori che non si sono ancora espressi. Un dato confermato anche dalle cancellerie dei principali comuni ticinesi, che venerdì avevano indicato alla ‘Regione’ una partecipazione intorno al 6-9%. Un dato in linea con 4 anni fa, quando la partecipazione al voto alla fine fu (a livello cantonale) del 59,30 per cento.

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