Ticino

Ragazze e scienza, ‘per scelte formative libere da pregiudizi’

Una serata gratuita promossa dal Cantone per contribuire ad abbattere gli ancora numerosi stereotipi di genere nel mondo scientifico e tecnico

(Keystone)
1 febbraio 2023
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«Per dare fiducia e permettere anche alle giovani ragazze di rendersi conto che, se lo desiderano, un futuro nel settore della scienza e della tecnica è possibile». Spiega con queste parole Rachele Santoro, delegata cantonale per le pari opportunità, lo scopo dell’evento pubblico in programma venerdì 10 febbraio alle 20 presso il Cinema Teatro Blenio di Acquarossa con la proiezione del film sulla vita di Marie Curie dal titolo "Radioactive" di Marjane Satrapi (regista anche di "Persepolis"). Una serata proposta in vista della "Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza" in agenda l’indomani.

Obiettivo di questa Giornata, istituita nel 2015 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, è di sfatare i miti, sconfiggere i pregiudizi, superare gli stereotipi e accelerare il progresso promuovendo iniziative per favorire la parità di genere nelle scienze. L’11 febbraio è diventata quindi la data simbolo in tutto mondo per sensibilizzare sulla necessità di rompere gli ostacoli all’origine del divario che ancora esiste nel settore della scienza e della tecnica, dove gli uomini sono in netta maggioranza. Nonostante un aumento delle donne che svolgono una formazione terziaria, infatti, resta comunque un grande divario fra generi nel settore cosiddetto "Mint", acronimo che sta per matematica, informatica, scienze naturali e tecnica. Qualche dato eloquente: secondo il rapporto 2018 dell’Unesco gli uomini rappresentano il 72% degli scienziati al mondo, con una percentuale sino al 97% nell’informatica. E ancora: poco meno del 30% delle ragazze intraprende uno studio nelle materie Mint e le donne rappresentano soltanto il 28% delle ricercatrici e dei ricercatori.

Percorsi determinati da barriere invisibili

Alle nostre latitudini la situazione non è migliore. Qualcosa sta cambiando, è vero, ma troppo a rilento valuta Santoro: «Osservando le scelte universitarie in Svizzera si nota per esempio un lieve aumento della presenza femminile nel settore della tecnica e dell’informatica con il numero di studentesse iscritte ai politecnici che negli anni è cresciuto, ma si tratta di una progressione che risulta ancora molto lenta». Il problema, considera la delegata per le pari opportunità, è che «sussistono ancora forti stereotipi di genere che si formano fin dalla giovane età nel contesto familiare, ma anche ad esempio all’interno della scuola e dell’educazione istituzionalizzata. Si vede che le ragazze e i ragazzi, nonostante una paletta molto vasta di possibilità formative e professionali, si limitano un po’ sempre alle stesse scelte. C’è di riflesso una segregazione nel mondo del lavoro con dei settori che sono prevalentemente a presenza maschile, come quelli tecnici e ingegneristici, e altri a prevalenza femminile, come quelli sociosanitari e dell’educazione. Si tratta di barriere invisibili, di "gabbie di genere", per cui ragazze e ragazzi rientrano spesso in percorsi che sono in qualche modo predestinati e predefiniti».

La vita di Marie Curie, sul grande schermo

Ecco dunque che mostrare modelli femminili che hanno ottenuto successo nel settore della scienza e della tecnica, dove tra l’altro ci sono molti mestieri emergenti, può fungere da stimolo per giovani ragazze e studentesse per seguire i loro sogni, le loro passioni e per non lasciarsi influenzare dagli stereotipi di genere che ancora troppo spesso dipingono alcune professioni come più adatte agli uomini. La scelta del Cantone è caduta su Marie Curie, pioniera della ricerca sulle radiazioni. Come ricorda la locandina dell’evento, è stata la prima donna a ottenere un dottorato in fisica, la prima donna a vincere il Premio Nobel, la prima persona e unica donna ad averlo vinto due volte durante la propria carriera e l’unica persona ad averlo vinto in due campi diversi, per la ­fisica e la chimica. A lei e al marito Pierre si devono scoperte di grande rilevanza nel campo della radioattività, termine da lei stessa coniato durante le sue ricerche. Il film "Radioactive" ripercorre la vita che Curie ha dedicato alla scienza, dovendo far fronte "a un mondo di uomini che per troppo tempo hanno rifiutato di aprirle le porte e riconoscere il suo genio".

All’evento – gratuito e aperto a tutte e tutti gli interessati – interverranno la presidente del Gran Consiglio Gina La Mantia e la fisica Eth Giuseppina Togni. Si tratta di un’iniziativa promossa dal Dipartimento educazione, cultura e sport (Divisione della formazione professionale), dal Dipartimento del territorio (Divisione ambiente) e dalla Cancelleria dello Stato (Servizio per le pari opportunità) nell’ambito del progetto "Ambiente: un mestiere da ragazze", volto a far conoscere al giovane pubblico i diversi percorsi formativi e le possibilità di lavoro nel settore ambientale, promuovendo in particolare la parità di genere.

Progetto che a sua volta si inserisce nel contesto di altre proposte che mirano al superamento degli stereotipi a livello educativo e professionale. Tra queste "L’ora del tè con scienza e tecnica", in programma mercoledì 8 febbraio dalle 16.30 alle 19 presso l’Hotel Internazionale di Bellinzona, dove «in uno spazio informale le ragazze potranno avere uno scambio e conoscere persone che hanno intrapreso un percorso tecnico-ingegneristico, chiedere tutto quello che interessa loro, conoscere le difficoltà riscontrate dalle professioniste», illustra Santoro. Un mese dopo, giovedì 9 marzo, è invece prevista "La giornata delle ingegnere e degli ingegneri", con visite e attività presso aziende e studi d’ingegneria attivi sul territorio per studentesse e studenti dei Licei, della Scuola cantonale di commercio e delle Scuole professionali tecniche.

Nel corso dell’anno si tengono poi la giornata "Nuovo futuro", proposta nelle scuole medie di tutta la Svizzera, in cui le allieve svolgono un mestiere tradizionalmente considerato maschile e gli allievi uno considerato femminile; e lo Swiss TecLadies, un progetto di mentoring in cui le ragazze sono seguite da professioniste attive in ambito scientifico per un anno. «Tutto questo per far sì che le giovani e i giovani scelgano liberamente quello che veramente interessa loro e li appassiona», commenta Santoro.

Per la proiezione del 10 febbraio i posti sono limitati: è gradita l’iscrizione entro l’8 febbraio scrivendo a dt-da@ti.ch.

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