Ticino

Elezioni in Lombardia, campagna anche su temi transfrontalieri

Pure il Ticino guarda con interesse alle Regionali di febbraio, considerati gli stretti rapporti fra le due realtà e i diversi problemi sul tavolo

(Ti-Press)
7 gennaio 2023
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Fra poco più di un mese i lombardi saranno chiamati al voto per l’elezione diretta del presidente della Regione Lombardia e il rinnovo del Consiglio regionale. L’appuntamento con le urne è fissato per domenica 12 e lunedì 13 febbraio (si vota fino alle 15), giorni in cui andranno alle urne anche gli elettori laziali. Due votazioni molto importanti, anche perché le prime di peso dopo le politiche del 25 settembre che hanno visto il successo del centrodestra.

Il prossimo voto in Lombardia sollecita l’attenzione anche da parte del Canton Ticino. E non potrebbe essere diversamente, considerati gli stretti rapporti fra le due realtà transfrontaliere e i numerosi problemi ancora aperti, quali ad esempio la nuova fiscalità dei lavoratori frontalieri, la sanità che in Lombardia deve fare i conti con la fuga di medici e infermieri in Ticino, i trasporti (sia su rotaia che su strada), l’inquinamento atmosferico (o se si vuole la qualità della vita), la gestione delle acque internazionali (Verbano e Ceresio) e via di seguito.

Tre schieramenti in campo

Al momento in Lombardia sono tre gli schieramenti in campo. Innanzitutto, il centrodestra conferma per il bis il presidente del Consiglio regionale uscente Attilio Fontana. Il Terzo polo e relative liste civiche schierano Letizia Moratti, sino a un mese e mezzo fa vice di Fontana. Mentre il centrosinistra candida Pierfrancesco Majorino, europarlamentare Dem, a lungo assessore comunale a Palazzo Marino, sede del comune di Milano, che sarà appoggiato dal M5S, dopo che gli iscritti al movimento fondato da Beppe Grillo hanno dato il loro consenso. Un accordo clamoroso, considerata la rottura degli alleati che avevano dato vita al Conte 2 e anche al governo Draghi, caduto dopo la decisione dei pentastellati di ritirare la fiducia. Per ora non si ha notizia di altre candidature, che appaiono certe, anche se non hanno speranze di essere elette.

Nuova fiscalità dei lavoratori frontalieri

Le prime uscite a Como di Moratti e Majorino, in riva al Lario di recente, sono servite a far capire che i due candidati alla presidenza alla Giunta regionale hanno ben presente l’importanza di avere ottimi rapporti con il Canton Ticino, importante ‘imprenditore’ per oltre 70mila lavoratori lombardi. Da qui l’urgenza sia per la candidata del Terzo polo che per il candidato del centrosinistra – ora come ora più temibile per Fontana – di arrivare il più presto possibile alla ratifica da parte italiana dell’accordo italo-svizzero sulla nuova fiscalità dei lavoratori frontalieri, per dare certezze ai comuni di frontiera e consentir loro di disporre delle risorse finanziare per realizzare infrastrutture in grado di migliorare la viabilità transfrontaliera.

Fuga di medici e infermieri

Letizia Moratti, a Como, si è soffermata sulla fuga verso il Ticino di un numero crescente di lavoratori lombardi, per cui ha parlato dell’urgenza di trovare misure per frenare l’esodo. "Una impresa comunque difficilissima considerato il gap fra gli stipendi pagati in Ticino e quelli lombardi", ha ammesso Moratti. Anche Majorino nel corso della prima sua uscita a Como ha posto l’accento sul tema della sanità, parlando di misure in grado di frenare la migrazione del personale sanitario in Canton Ticino. Una migrazione che continua a incidere in modo molto pesante sul funzionamento degli ospedali lombardi, soprattutto quelli delle province pedemontane lombarde aggrappate alla ramina, quali sono Como e Varese, in cui la carenza di personale sanitario (medici, ma soprattutto infermieri) si riflette su alcuni reparti importanti, cominciando dai Pronto soccorso. Dei rapporti con il Canton Ticino ha parlato a Como anche Attilio Fontana: "In questi ultimi anni con i colleghi di Bellinzona abbiamo lavorato molto bene. Molti problemi sono stati risolti. L’accordo sulla nuova fiscalità dei lavoratori frontalieri, attualmente all’esame del parlamento italiano, nasce anche da una proposta che avevo avanzato assieme al collega Vitta. Agli elettori lombardi della fascia di confine chiedo il voto anche per continuare la collaborazione con il Canton Ticino".

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