Ticino

Züst, Archivio di Stato e quei ‘concorsi insoliti’. Che succede?

Il Ps chiede lumi al governo su procedure che ‘non corrispondono alla prassi usuale nell’Amministrazione cantonale per nomine simili’

(Ti-Press)
23 dicembre 2022
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"Perché le procedure previste non corrispondono alla prassi corrente nell’Amministrazione cantonale per nomine di questa natura?". Il riferimento è ai bandi di concorso aperti di recente per la direzione della Pinacoteca Giovanni Züst e dell’Archivio di Stato e la domanda è al centro di un’interpellanza urgente presentata dalla deputata Anna Biscossa per il Gruppo socialista.

L’urgenza e l’interesse generale dell’atto parlamentare sono motivati dalla necessità di poter capire "perché la prassi seguita per questi concorsi sia così insolita e si discosti in maniera così significativa da quella normalmente seguita nell’Amministrazione cantonale per posti equivalenti a questi", e ciò anche in seguito a un commento critico dello storico Andrea Ghiringhelli e alla relativa risposta della direttrice della Divisione della cultura e degli studi universitari Raffaella Castagnola Rossini pubblicati negli scorsi giorni su ‘laRegione’.

‘Perché questo largo anticipo?’

Dieci le domande rivolte al Consiglio di Stato. Innanzitutto Biscossa chiede se corrisponda al vero che sono stati aperti due concorsi per i posti di direttore della Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate e dell’Archivio di Stato con rispettivamente 16 e 14 mesi di anticipo rispetto ai pensionamenti previsti. "Se sì, saremmo di fronte a una procedura inusuale nella tempistica messa in campo dall’amministrazione cantonale, una tempistica oltre tutto inopportuna perché toglierebbe alla futura/al futuro consigliere/consigliera di Stato la possibilità di pronunciarsi, come gli/le spetta, sui posti messi a concorso che scadono rispettivamente nel dicembre 2023 e nel febbraio 2024", considera la deputata socialista.

In seconda battuta domanda al governo perché si adduca a giustificazione di tali anticipi il diritto di rinuncia entro 6 mesi dei candidati e problemi pratici di varia natura, "quando sappiamo che ciò vale per tutte le cariche dello Stato messe a concorso, anche per quelle che richiedono profili molto elevati". Di conseguenza: "Non pare tutto ciò un’eccessiva forzatura?".

Come si giustifica – vuol poi sapere Biscossa – il declassamento della carica di direttore a semplice curatore della Pinacoteca "quando sappiamo che la promozione era stata voluta in relazione allo sviluppo qualitativo e quantitativo della Pinacoteca in questi ultimi anni"? E ancora: "Perché si parla di anticipare i tempi di nomina presso la Pinacoteca Züst per consentire l’organizzazione di due mostre nel 2024, quando ci risulta che una mostra sia già programmata e che per la seconda la tempistica non ponga problemi particolari?".

Biscossa riprende poi la volontà manifestata da Castagnola Rossini di avere tra i possibili candidati alla conduzione della Pinacoteca Züst dei profili internazionali. "Questo auspicio ci sembra però contrastare col fatto che il concorso in questione è rimasto aperto per soli venti giorni durante il mese di dicembre". Come si spiega questa contraddizione?

Tra le altre domande si chiedono ragguagli su chi e come decida quale debba essere il profilo dei candidati; come sono composte le commissioni e quali sono i nomi dei membri. Infine l’interpellante vuol sapere se è vero che delle commissioni chiamate a esprimere un giudizio oggettivo e super partes sulle candidate e sui candidati concorrenti facciano parte, oltre al/alla divisionaria, anche dei suoi subordinati.

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