Ticino

Unitas: ‘Altro che rapporto di fiducia, fatevi da parte’

In una triplice lettera un gruppo di soci, utenti, volontari e collaboratori chiede le dimissioni del comitato e dei membri delle Fondazioni

Fra le pieghe delle parole
(Ti-Press)
20 dicembre 2022
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Non una ma una triplice lettera. Al comitato e alle Fondazioni Emma ed Ernesto Rulfo, e Tarcisio Bisi e Anna Gaggini. Quasi a voler rimarcare, dopo le conclusioni a cui è giunto l’audit sui casi di mobbing e molestie all’interno dell’associazione dei ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana, la necessità di un cambio di rotta lungo più direttive e soprattutto di un azzeramento dei vertici i cui nomi sono comparsi nell’indagine volta a far chiarezza sui comportamenti inappropriati, in particolar modo, di un dirigente.

A firmare le tre richieste sono un gruppo di soci, utenti, volontari e collaboratori che già lo scorso marzo avevano richiesto le dimissioni di comitato e membri delle fondazioni. Lettera che era stata rinviata al mittente con la giustificazione dell’attesa dei risultati dell’audit in corso (partito peraltro come interno e poi, poco dopo, preso in custodia dal Consiglio di Stato attraverso l’incarico all’avvocato Raffaella Martinelli Peter).

Dalle preoccupazioni alle conferme

"Oggi le conclusioni dell’audit sono arrivate", riprendono il filo del discorso lasciato in sospeso, dalla scorsa primavera, coloro che, in tutta questa storia, hanno richiesto, a più voci e più volte, un passo indietro. Del resto le loro preoccupazioni su una gestione dell’associazione poco ‘democratica e trasparente’ sono state riconosciute da una valutazione indipendente.

Il Governo cantonale ha, infatti, parlato chiaro; servono "una serie di ulteriori provvedimenti. Particolare attenzione è posta a un aggiornamento dell’organizzazione, ai conflitti di interesse, alla concentrazione di ruoli e alle competenze dei vari organi, così da porre rimedio alle carenze riscontrate e assicurare un’aggiornata e più incisiva gestione, e garantire il rapporto di fiducia con l’ente sussidiante, così come con tutte le persone legate all’attività dell’associazione". Ebbene, scrivono i firmatari, "siamo d’accordo con il Consiglio di Stato e auspichiamo che quanto chiesto sia messo in atto da persone che non si trovino o si siano trovate in conflitto d’interesse, che non concentrino il potere in poche mani e di cui ci si possa fidare sempre".

Rotta la fiducia

Fiducia che, diversamente da quanto dichiarato a ‘laRegione’ dal presidente Mario Vicari, non pare così diffusa e riconosciuta, tanto che nella lettera, o meglio nelle lettere ai diversi destinatari, viene ribadita la precedente richiesta (dimissioni) invitando nuovamente le diverse figure a "farsi da parte".

Insomma, in Unitas, che ha sede centrale a Tenero, dove è attiva la casa anziani Tarcisio, oltre che essere dotata di varie strutture sparse in Ticino, fra cui il centro diurno Andreina di Lugano, la parola fine pare non ancora scritta.

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