Ticino

Ffs, aumentano i passeggeri e i treni in transito in Ticino

Roberta Cattaneo: ‘Alle 70mila persone sui Tilo dobbiamo aggiungere le molte che usano Ir e Ic’. Zali: ‘Traffico passeggeri incrementato del 15%’

(Ti-Press)
1 dicembre 2022
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Dal 2019 a oggi il traffico di viaggiatori sui treni che passano nella galleria del San Gottardo è aumentato del 35%, mentre in quella del Monte Ceneri l’incremento è stato del 45%. «Sono numeri importanti e che ci fanno pensare», spiega davanti alla stampa la direttrice regionale Ffs Regione Sud Roberta Cattaneo che, dopo due anni caratterizzati dal Covid ritiene «sia arrivato il momento di fare un po’ il punto della situazione ad ampio raggio. Perché di cose ne sono accadute molte».

‘Aumento rallegrante’

L’aumento dei passeggeri, e di conseguenza dell’utilizzo del treno, «sicuramente ci rallegra». Perché «non dobbiamo fermarci ai dati già pubblicati da Tilo, vale a dire che nel mese di ottobre il traffico regionale ha contato circa 70mila passeggeri al giorno – rileva Cattaneo –. A questi dobbiamo aggiungere tutti i pendolari, e sono tanti, che prendono gli Ic o gli Ir da Chiasso verso Lugano o Bellinzona. Treni molto frequentati».

E, rimanendo proprio ai treni, in Ticino ne passano sempre di più: «Dalla sua apertura nel 2016, nella galleria di base del San Gottardo sono transitati 300mila treni. In quella del Ceneri, aperta due anni fa, ne sono passati 190mila e ogni giorno, in media, ne contiamo 290 di cui 154 Tilo».

‘Le note dolenti: la puntualità, a volte’

Son soddisfazioni, ma è Cattaneo per prima a parlare «anche delle note dolenti». La prima, manco a dirlo, la puntualità. «Nei primi quattro mesi dell’anno abbiamo raggiunto il livello del 93,7%, il dato più alto nella storia della nostra regione, grazie alla stabilità dell’orario e la funzionalità dell’offerta data». Poi è successo quello che tutti ricordiamo, la grave panne nel mese di ottobre – «50 minuti di blackout totale ma il nostro sistema ha funzionato» –, ma anche il tema non secondario dei nuovi Tilo.

«Ne abbiamo 57 in Ticino, e 14 fanno parte di una nuova flotta che deve ottenere le autorizzazioni internazionali e poi deve essere messa in servizio con i test: finché quei test non vengono superati, non possono circolare. E 14 treni in meno si fanno sentire». Cattaneo sottolinea anche come «negli altri treni abbiamo dovuto rinnovare il software del sistema di bordo, quello che si interfaccia con i binari: alcuni, quando rientravano, avevano problemi. E i guasti non provocavano solo disagi per accorciare le composizioni, ma in alcuni casi era proprio il treno a non partire e quindi veniva soppresso».

Investimenti mantenuti

Ad ogni modo gli investimenti, sebbene non quelli dei tempi d’oro, rimarranno pressoché intatti: «Nel 2022 abbiamo investito 257 milioni di franchi, il 45% per l’ampliamento delle stazioni, il 33% per la manutenzione e il 22% per il rinnovo dei binari. Nel 2023 ci attesteremo sui 250 milioni», conclude Cattaneo.

Zali: ‘La direzione è quella giusta’

Il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali dal canto suo parte da una premessa: «Il traffico motorizzato non è drammaticamente aumentato dopo il 2016, ma ideologia o no dobbiamo capire che la strada e l’auto saranno i metodi di trasporto più usati: anche perché un trasferimento molto più massiccio sui mezzi pubblici provocherebbe il collasso della ferrovia».

Poi c’è l’ospite indesiderato, la pandemia, «che ha bloccato tanti processi in atto e rallentato il ritmo che avevamo – ricorda Zali –. Ma in questi ultimi mesi del 2022 stiamo registrando finalmente una rapida ripresa, che ci porta sopra i dati pre-pandemia: il traffico passeggeri sui treni è aumentato del 15%, mentre del trasporto su gomma mediamente del 10%. Spero sia solo l’inizio, vorrebbe dire che il trasporto pubblico sta facendo veramente breccia».

E un segnale che si è nella giusta direzione c’è: «Il fatto che Arcobaleno abbia aumentato gli introiti da abbonamenti e titoli di viaggio del 10%, a parità di prezzo, significa che le cose stanno andando bene, lo considero un auspicio molto positivo per il futuro» afferma ancora il direttore del Dt.

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