Ticino

In Ticino una giornata di (ordinario) caos viario

Incidenti, cantieri, rallentamenti e lunghe code. Parlano Tcs, Acs e Ustra.

Sono bastati un paio di incidenti a paralizzare il cantone
(Ti-Press)

Collasso viario. Quella odierna in Ticino è stata una giornata sul fronte della circolazione, fra autostrada e strade, che definire problematica è un eufemismo. Incidenti (per fortuna non gravi), code, rallentamenti. Imprecazioni al volante, per chi ha scarsa o nessuna pazienza. E inevitabili ritardi: a Bellinzona, per esempio, la seduta di Gran Consiglio si è aperta una ventina di minuti dopo, mancando inizialmente il quorum. Insomma, un caos.

Ma andiamo con ordine. Il primo segnale di una giornata storta per la viabilità – comunque non nuova dato che dalle nostre parti si ripresenta puntuale ogni anno con l’arrivo dell’estate – lo si è avuto già nelle prime ore del mattino. Verso le 7.30 a Gudo un (piccolo) incidente della circolazione ha mandato in tilt il traffico dei pendolari che si recavano al lavoro. Copione simile, pochi minuti più tardi, sulla strada cantonale del Monte Ceneri all’altezza di Rivera. Un motociclista ha urtato un camion che lo precedeva, finendo a terra e riportando ferite leggere. Più complessa la situazione in autostrada, dove si è anche resa necessaria la chiusura della galleria del Ceneri in direzione nord. Un camion, stando al comunicato della Polizia cantonale, si è rovesciato sul fianco. Il carico, composto di sacchi di cemento, si è riversato sulla strada. Il conducente, un 47enne italiano domiciliato nel Bellinzonese, è rimasto illeso. Proprio il carico particolarmente pesante ha causato difficoltà nel liberare il campo stradale. Inevitabile quindi la lunga colonna di veicoli che si è formata nel giro di poco tempo, tanto in autostrada (con il serpentone che a fine mattinata iniziava ancora prima di Lamone), quanto sulla strada cantonale del Ceneri, da Rivera e fino a Cadenazzo. Il tratto interessato dall’incidente è rimasto chiuso fino alle 13.30. Nel frattempo si è circolato su un’unica corsia. L’ultimo episodio della giornata da bollino rosso è avvenuto sempre sulla A2, in territorio di Airolo, dove un 50enne automobilista francese ha tamponato una roulotte trainata da una vettura con al volante un 52enne olandese. L’automobile, in seguito all’impatto, è rimasta incastrata sotto la roulotte rendendo necessario anche l’intervento dei pompieri.

Che fare? I pareri sono tanti. Ma anche discordanti.

Morandi (Tcs): l’automobilista è sotto pressione

«Sappiamo benissimo che la nostra rete è al limite della capacità, senza ‘riserve’ in grado di assorbire i disagi»: va dritto al cuore del problema Roberto Morandi, direttore del Touring club svizzero (Tcs) sezione Ticino. «La situazione è nota da tempo. Si vive al limite. Possiamo dirla così: ‘Basta un ago che cade e salta tutto in aria’». L’esasperazione massima, ne abbiamo avuto prova ieri, la si raggiunge in estate con l’intensa attività dei cantieri stradali e l’arrivo dei vacanzieri in viaggio verso i caldi lidi del Sud. Se poi si aggiunge anche il brutto tempo, ecco che la tempesta (automobilistica) perfetta è servita. «Dipende dall’intensità delle precipitazioni. Ma la pioggia è sicuramente un elemento di disturbo che aumenta i rischi d’incidente, e quindi anche i disagi alla circolazione», spiega Morandi. «Soluzioni a breve termine non ci sono. Ustra e il Cantone stanno cercando di trovare dei ‘cerotti’, penso ad esempio ai semafori sul piano di Magadino, ma bisogna fare i conti con chi si oppone a questi progetti. A essere osteggiate sono anche le possibili ricette che guardano a lungo termine, come la corsia dinamica».

Ma qual è il morale degli automobilisti in questo momento? «Ci sono gli arrabbiati, gli sfiduciati e quelli che passano ai mezzi pubblici per non impazzire più». Fra le tratte più sensibili c’è, ovviamente, «quella tra il Mendrisiotto e il Luganese». E se il traffico non è qualcosa che si scopre oggi, a girare il coltello nella ferita di chi usa l’automobile regolarmente si è aggiunto il rincaro della benzina. «È solo un elemento in più che si aggiunge a un quadro già difficile», commenta il direttore del Tcs Ticino: «L’automobilista è sempre più sotto pressione».

Gianini (Acs): situazione da migliorare assolutamente

«Nessuno ovviamente dispone della bacchetta magica, si possono però immaginare almeno due piani di azione – ci dice Simone Gianini, presidente della sezione ticinese dell’Aumobile club svizzero –. Sul lungo termine, c’è fiducia nell’evoluzione tecnica. Già oggi ci sono dei sistemi, e in futuro saranno ancor più performanti, di gestione intelligente e dinamica del traffico. L’Ufficio federale delle strade deve continuare a implementarli per arrivare – per quanto ci riguarda – a gestire assolutamente meglio il flusso di traffico internazionale da Basilea sino a Chiasso. Nell’immediato, invece, oltre a sfruttare appieno, per chi ne ha la possibilità, i benefici – anche a vantaggio di chi utilizza le strade – che porta l’intermodalità – ovvero la combinazione di più mezzi di trasporto a seconda delle circostanze –, emergenze come quelle di oggi devono essere risolte nel minor tempo possibile, con adeguati servizi di picchetto che, in un periodo così sollecitato dell’anno, devono essere in costante allerta. Vi è infine il tema dei cantieri, da evitare durante i grandi flussi di vacanzieri che attraversano il nostro Paese».

L’Ustra: facciamo di tutto per ridurre i disagi

Già i cantieri. Afferma l’Ustra, da noi interpellata: «Per quanto concerne l’organizzazione dei cantieri sulle strade nazionali, l’Ufficio federale delle strade si impegna costantemente per fare in modo che i disagi all’utenza autostradale vengano ridotti al minimo. In concreto, il raggiungimento di questo obiettivo – considerando le grandi difficoltà di trovare un compromesso fra necessità di intervento e garanzia di fluidità del traffico – avviene mediante diverse misure, tra le quali figurano il lavoro organizzato su più scelte, il lavoro notturno, la garanzia di poter disporre – almeno durante le ore diurne – di due corsie per direzione di marcia, senza quindi riduzioni o addirittura chiusure di corsie, la scelta – laddove possibile – di aprire un cantiere in periodi poco trafficati, come quello attuale, eccetera, nonché l’esecuzione contemporanea di tutti i lavori necessari lungo un determinato tratto per fare in modo che in quello stesso tratto non si debba nuovamente intervenire per i successivi trent’anni». Puntualizza l’Ustra: «Ad ogni modo va notato che i cantieri rappresentano soltanto l’1 per cento delle ore/colonna annuali registrate in Svizzera: l’89 per cento delle ore di coda è dovuto al sovraccarico della rete, il 10 a causa di incidenti e l’uno per cento a causa appunto di cantieri».

Fatto sta che mettersi al volante è per così dire un salto nel buio. Si sa quando si parte ma non quando si giunge a destinazione. O ci si arma di pazienza. O si utilizzano i mezzi di trasporto pubblico.

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