Ticino

India e famiglia possono restare: caso di rigore riconosciuto

Dopo il preavviso favorevole da parte delle autorità cantonali, arriva anche il benestare della Segreteria di Stato della migrazione

Le scuole di Morbio, che India aveva frequentato
(Ti-Press)
8 febbraio 2022
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India può restare. E con lei, anche tutti componenti della sua famiglia, la madre Munaja e il fratello maggiore Nur. Dopo il preavviso favorevole da parte delle autorità cantonali delle scorse settimane, è arrivato anche il benestare, fondamentale, della Segreteria di Stato della migrazione di Berna (Sem). Che, come fa sapere in una nota la Sezione della popolazione del Dipartimento delle istituzioni, in data 4 febbraio in via eccezionale ha accolto il preavviso positivo di Bellinzona riconoscendo il caso di rigore alla 19enne etiope e ai membri della sua famiglia.

Nei prossimi giorni verranno rilasciati loro i relativi permessi di dimora B.

Un moto di solidarietà partito dalla sua docente

Dopo che si era vista respingere tanto la domanda d’asilo quanto quella di apolidia, la 19enne, cresciuta a Morbio, come si ricorderà rischiava il rimpatrio forzato in Etiopia. Rimpatrio contro il quale si era appunto schierata anche la maggioranza del Gran Consiglio, che facendo una risoluzione urgente (e sostenendola in modo compatto) era scesa in campo a sostegno della causa della giovane africana e dei suoi familiari. E l’aveva fatto non senza risparmiare la Sem da qualche stoccata per la sua politica migratoria.

Quella di India, oggi 19enne, per dirla con le parole di Giorgio Fonio, uno dei firmatari della risoluzione interpartitica fatta propria dal Gran Consiglio a metà gennaio, è una vicenda che ha «toccato il cuore di molti ticinesi». Una vicenda portata alla luce dalla docente della giovane («meritevole di una menzione particolare»), «che si è appellata al Gran Consiglio e ha sensibilizzato l’opinione pubblica dopo aver accompagnato la sua allieva dal profilo umano ed educativo, coinvolgendo compagne e compagni di classe della ragazza».

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