Ticino

Pensioni, il sindacato Vpod conferma la manifestazione

Il personale della funzione pubblica è invitato a scendere in piazza a Bellinzona il prossimo 15 settembre

Anche nel 2011 si manifestò per ragioni analoghe
(Archivio Ti-Press)
30 agosto 2021
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È confermata la manifestazione indetta dal Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari Vpod per il 15 settembre a Bellinzona. Lo slogan della giornata è: ‘Stop al massacro delle pensioni per le affiliate e gli affiliati dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino!’.

“Manifesteremo per chiedere che il Gran Consiglio accolga il versamento di un contributo di 500 milioni di franchi (12,5 milioni l’anno per 40 anni) a favore dell’Ipct (Istituto di previdenza del Cantone Ticino) per coprire il maggior costo delle garanzie concesse nel 2012 dallo stesso Gran Consiglio, al momento del cambiamento di sistema (da primato delle prestazioni a primato dei contributi) a coloro che avevano allora più di 50 anni”, si legge in una nota. “Si tratta – si specifica – di evitare che le assicurate e gli assicurati attivi senza garanzie pensionistiche, ovvero le generazioni più giovani, debbano farsi carico di questo costo tramite il taglio delle loro rendite”.

“Manifesteremo anche nel caso in cui i partiti accogliessero la soluzione alternativa avanzata in questi giorni, ossia il versamento all’Ipct di 700 milioni di franchi a titolo di anticipo dei contributi dovuti dal datore di lavoro: anticipo che l’Ipct dovrà tuttavia remunerare con un tasso d’interesse versato allo Stato! La soluzione a costo zero per il Cantone è stata proposta dal Consiglio di Stato ai partiti solamente per evitare il referendum della destra, sempre maldisposta verso i dipendenti pubblici”, si aggiunge.

Come Sindacato Vpod Ticino con la manifestazione rivendicheremo che - a maggior ragione se la soluzione alternativa a costo zero fosse adottata dal Parlamento - “il Cantone sostenga con i necessari finanziamenti il livello attuale delle pensioni degli assicurati attivi senza garanzie”. “Le rendite degli assicurati attivi Ipct senza garanzie non sono affatto pensioni ‘privilegiate’: queste rendite sono già state ridotte del 20% con il cambiamento di sistema nel 2013”, si legge ancora nella nota del sindacato che invita le affiliate e gli affiliati all’IptT a manifestare il 15 settembre “per opporsi a ogni forma di riduzione delle pensioni delle generazioni giovani (taglio che senza finanziamenti del Cantone verrà fatto attraverso il meccanismo della riduzione dei tassi di conversione, riduzione che viene giustificata in particolare dall’allungamento della speranza di vita e dagli insufficienti rendimenti del patrimonio Ipct), ma anche per salvaguardare il salario netto degli assicurati attivi, che rischia di essere intaccato da aumenti dei contributi pensionistici a loro carico”.

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