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‘L’educazione passa anche dal tempo libero’

Il progetto DanceQweenz vuole avvicinare le ragazze al mondo del ballo. Quest’anno la prima edizione in Ticino con workshop gratuiti e contest regionale

Finale Svizzera di DanceQweenz 2020 a Soletta
(Raphael Hünerfauth)

Incoraggiare bambine e ragazze al movimento. È questo lo spirito del progetto DanceQweenz, che offre workshop di ballo e un concorso al quale possono partecipare tutte le giovani tra i nove e i vent’anni. Un modo per mettersi in gioco e scoprire una nuova passione. Ne abbiamo parlato con la responsabile regionale di infoclic.ch Svizzera Italiana Giorgia Bertocchi.

Cos’è DanceQweenz?

È un progetto nato da una collaborazione, che ormai esiste da diversi anni, tra infoclic.ch e Laureus Svizzera: una fondazione molto importante presente in tutto il mondo che si occupa di affrontare e rispondere alle sfide sociali dei giovani attraverso lo sport e il movimento. Un altro esempio è il progetto ‘Laureus street soccer’, dedicato al calcio da strada, con un torneo annesso. Questa volta si è voluto creare qualcosa di dedicato di più alle ragazze. Spesso le giovani non hanno accesso all’offerta del tempo libero. Può essere dovuto al fatto che alcune hanno una storia migratoria alle spalle, a una questione sociale o geografica. Infatti in alcune zone periferiche sono proposte molte meno attività rispetto ai centri più grandi. Inoltre i progetti vogliono essere il più inclusivi possibili, per questo motivo sono gratuiti. L’aspetto finanziario è spesso un ostacolo.

Come nel progetto del calcio c’è il tema dell’inclusione: non solo se fai parte di una squadra ti puoi esprimere.

Esatto. Per quanto riguarda il progetto del calcio c’è un aspetto interessante legato al fairplay. A vincere non è solo la squadra che segna più gol, ma anche quella che ha dato maggior prova di sportività. Questo modo di vedere lo sport, che va al di là della competizione, è anche il punto chiave dei concorsi di DanceQweenz, dove l’accento è posto sullo stare assieme e sul divertimento e meno sulla prestazione.

Un concorso svizzero suddiviso in regioni.

Il progetto esiste dal 2018 ed è nato prima nella Svizzera tedesca e in Romandia e da quest’anno è presente anche nella Svizzera italiana. In ogni regione ci sono dei workshop gratuiti e, a seconda della grandezza della regione, uno o due concorsi regionali. In Ticino il primo contest si terrà il 16 ottobre a Locarno e le ragazze vincitrici delle diverse categorie d’età potranno partecipare alla finale svizzera che si terrà a Soletta il 27 novembre. Dunque da ogni concorso regionale arriveranno i partecipanti alla finale Svizzera. Le vincitrici otterranno la possibilità di girare un videoclip professionale.

Passiamo ai workshop. Di cosa si tratta?

Il progetto è diviso in due parti: i workshop e i contest. I workshop hanno lo scopo di incoraggiare le ragazze che non hanno esperienza nella danza, o ne hanno poca, a lanciarsi in qualcosa di nuovo e a scoprire magari uno stile di ballo che non conoscevano. Il contest invece è maggiormente dedicato alle giovani che già ballano o che fanno parte di un gruppo di una scuola di danza. Hanno l’occasione di approfondire la loro passione e la possibilità di vivere un concorso in un clima meno legato alla competizione. Tutto ciò sempre con l’obiettivo di dare alle ragazze un’offerta del tempo libero che sia facilmente accessibile, senza per esempio ostacoli legati ai costi o a complicate procedure d’iscrizione. Lanciandosi, partecipando a qualcosa di nuovo, le ragazze ottengono anche un beneficio in termini di autostima e fiducia in loro stesse.

Quali sono le prossime date per la Svizzera italiana?

In Ticino abbiamo già fatto un workshop di danza creativa e contemporanea in giugno a Losone, con Espressione danza. Il prossimo sarà il 12 settembre a Balerna in collaborazione con Mad Moves Academy e sarà incentrato su hip-hop e break dance. Lo scopo è di offrire tre o quattro incontri l’anno, spaziando nelle varie zone del Ticino.

Chi accede alla finale?

Ogni concorso regionale ha diverse categorie d’età: dai 9 ai 12 anni, dai 13 ai 16 e dai 17 ai 20. Queste sono inoltre divise al loro interno fra le ragazze che fanno parte di scuole di danza e quelle che non le frequentano, come per esempio un gruppo di amiche che crea da solo la coreografia. Al momento sono poche le partecipanti che fanno parte di questa categoria, ma proprio attraverso i workshop vogliamo motivare sempre più ragazze. Alla finale Svizzera partecipano le prime tre classificate di ogni categoria dei concorsi regionali.

Come pubblicizzate questo concorso oltre che nelle scuole di ballo?

Infoclic.ch lavora molto con i centri giovanili e altri gruppi giovani, insomma con parte della realtà dell’educazione non formale presente nella Svizzera italiana. Inoltre promuoviamo il progetto tramite i social: c’è la a pagina Instagram sia del progetto DanceQweenz sia quella di infoclic.ch. Non da ultimo, prendiamo contatto con le scuole e più nello specifico con gli insegnanti di ginnastica.

Infoclic.ch non si occupa solo di progetti del genere.

Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro che è nata più di 20 anni fa nel Canton Berna. La riflessione dietro la sua creazione è stata: quando i giovani hanno un problema trovano molte soluzioni, mentre se hanno un’idea è difficile per loro ricevere il sostegno necessario. Principalmente siamo attivi in tre ambiti. Il primo è politico: facciamo parte di gruppi di lavoro cantonali e federali. Il secondo è legato alla partecipazione giovanile e informazione giovanile, che facciamo per esempio attraverso i canali social e altre piattaforme. Siamo tra i pionieri dei progetti partecipativi in Svizzera, abbiamo creato il primo progetto di questo tipo già nel 1998 (La gioventù coinvolta). Recentemente abbiamo collaborato con la Città di Locarno per ottenere la certificazione Unicef "Comune amico dei bambini". In questo ambito abbiamo anche dei corsi per dare ai giovani gli strumenti per mettere in atto i loro progetti senza scopo di lucro. Il terzo campo di cui ci occupiamo è legato al tempo libero, con proposte come DanceQweenz e il calcio da strada volte a promuovere l’autodeterminazione dei giovani e le loro competenze sociali.

Quanto è importante nella nostra società la presenza di progetti simili? Quali sono le esigenze che li rendono necessari?

In generale i progetti di educazione non formale sono molto importanti perché l’istruzione, la crescita e l’autodeterminazione dei ragazzi non passano solamente attraverso il lavoro, la scuola e la famiglia, ma anche dall’ambiente che loro frequentano nel tempo libero o comunque in quello che trascorrono al di fuori di queste istituzioni. È dunque molto importante che possano esserci dei progetti che hanno lo scopo di valorizzare anche questi momenti in modo positivo e che possano dare ai ragazzi la possibilità di esprimersi secondo quello che per loro è importante. Le istituzioni citate prima hanno un ruolo rilevante, ma a complemento è necessario che ci sia anche un’offerta diversa. Come può essere quella dei centri giovanili e di altre associazioni.

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