Ticino

Incentivi per termopompe e rinnovabili, lunedì si entra nel vivo

Al via gli aumenti delle aliquote e il sostegno agli impianti a pellet. Fasciana (Dt): 'Riceviamo sempre più richieste, il Cantone raddoppia gli sforzi'

Ti-Press
9 luglio 2021
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Le richieste di incentivi in ambito energetico stanno aumentando «in maniera impressionante», e il Dipartimento del territorio (Dt) agisce di conseguenza. Approvato dal Gran Consiglio nella sessione di febbraio il credito quadro netto di 50 milioni di franchi per il periodo 2021-2025, assieme a un’autorizzazione di spesa di 130 milioni, lunedì entrerà in vigore il decreto esecutivo appena licenziato dal Consiglio di Stato. Un decreto con il quale, spiega il capo, in seno al Dt, dell’Ufficio dell’aria, del clima e delle energie rinnovabili Michele Fasciana, «aumentano i fondi messi a disposizione del Cantone. L’ultimo programma prevedeva 50 milioni di franchi spalmati su dieci anni, con il credito nuovo la stessa cifra è prevista per cinque anni: quindi possiamo dire che il Cantone raddoppia così il suo sforzo». Incentivi che verranno ampliati a chi deciderà di installare un impianto a pellet, «che dall’anno prossimo vincoleremo a una produzione locale». Insomma, mettere una termopompa al posto di un impianto a nafta, da lunedì, sarà molto più vantaggioso rispetto all’anno scorso. Già, perché «il nuovo decreto è retroattivo a tutti i lavori che sono stati annunciati a partire dal 1° gennaio» sottolinea Fasciana.

Nel 2021 già oltre 1'100 richieste

Insomma, il mondo cambia e il Dipartimento del territorio prova a seguirlo. «L’ultimo pacchetto era iniziato nel 2010, ma già dagli anni 2000 c’era qualche incentivo per gli edifici Minergie, per la legna, per il solare termico. Se durante i primi anni le richieste non erano particolarmente importanti - continua il Capoufficio dell’aria, del clima e energie rinnovabili - nel corso degli ultimi anni abbiamo vissuto un’impennata impressionanti: nel 2017 abbiamo rilasciato concessioni, quindi promesse di incentivi, per 16 milioni di franchi, nel 2018 per 20 milioni, nel 2019 per 25 milioni e nel 2020 per 38 milioni». Numeri in continua ascesa attestati anche dal numero di pratiche da gestire: «L’anno scorso abbiamo evaso circa 1’800 pratiche, mentre nel 2021 a oggi i moduli di annuncio inizio lavori, che possono sfociare in più richieste di incentivo, sono già oltre i 1’100» annota Fasciana.

L’obiettivo di raggiungere una società al 100 per cento rinnovabile è chiaro, come a leggere questi numeri è chiaro anche che dalla popolazione stanno giungendo segnali di sostegno. «Sì, la rispondenza della popolazione è buona. Si sta facendo anche un grande lavoro di sensibilizzazione rivolto ai vari attori sul campo, come progettisti, installatori, montatori e via dicendo. Tutti i nuovi prodotti che abbiamo incentivato o andremo a incentivare nel corso del tempo - dice Fasciana - sono stati sempre promossi assieme alle diverse associazioni di categoria, in una continua fase di informazione e istruzione». Un lavoro di concerto non indifferente, poiché «è lecito immaginare che buona parte di questo impatto positivo arrivi grazie al progettista o al fornitore di turno che si adopera per offrire al mercato quello che la società vuole».

Nella nota diffusa dal Dt alla stampa si legge che il credito messo a disposizione è destinato a sostenere ”l’efficacia e l’efficienza energetica, incentivando il risanamento degli edifici, la costruzione di nuovi edifici a elevato standard energetico e gli studi di analisi energetica di processi industriali, commerci e servizi”. Ma non solo, perché sosterrà “la produzione e distribuzione di energia termica da fonti rinnovabili, la conversione di impianti di riscaldamento elettrici diretti o alimentati con combustibili fossili con impianti a pompa di calore, con l’allacciamento a reti di teleriscaldamento o con impianti alimentati tramite pellet di produzione locale”.

A partire da lunedì 12 luglio le nuove richieste di incentivo potranno essere inviate utilizzando gli appositi moduli che si possono trovare sul sito www.ti.ch/incentivi. Come da prassi, le richieste devono essere inoltrate prima di eseguire i lavori per i quali si chiede un incentivo.

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