Ticino

In treno verso l'Italia? Prepararsi a controlli e ritardi

Il sito watson.ch, citando le Ffs, segnala controlli sistematici a Como sui passeggeri dei treni Eurocity: richiesti test negativi o certificati vaccinali

(Ti-Press)
6 luglio 2021
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Le nuove regole sulle certificazioni Covid iniziano a mostrare i primi effetti sui viaggi, in particolare per quanto riguarda gli spostamenti verso l'Italia in treno. Il portavoce delle FFS Daniele Pallecchi ha infatti dichiarato al portale Watson.ch che sono attualmente in corso controlli sistematici alla stazione di Como sui treni Eurocity provenienti dalla Svizzera: ai passeggeri viene richiesto di mostrare l'esito negativo di un test Covid eseguito al massimo 48 ore prima o il certificato di vaccinazione, secondo le norme italiane relative al Green pass entrate in vigore il mese scorso. A tal proposito, l'Italia riconosce già il certificato Covid emesso dalla Svizzera, ma è sempre bene munirsi della copia cartacea del certificato di vaccinazione o di guarigione o dell'esito del test negativo. È inoltre necessario presentare l'ormai noto formulario di localizzazione, a meno che non ci si rechi a un massimo di 60km dal proprio domicilio per un massimo di 48 ore.

I controlli comportano un ritardo di circa 30 minuti sull'orario previsto di arrivo a Milano. Chi non è in possesso dei documenti richiesti, rischia una multa dai 300 ai 400 euro e il divieto di proseguire il viaggio in Italia. Al contrario, i treni Tilo dal Ticino a Milano, così come quelli della linea Briga-Domodossola, non sono soggetti a controlli su larga scala ma solo a campione. 

Nessun problema, invece, per quanto riguarda il rientro in Svizzera, in quanto la Confederazione non pone nessuna restrizione di ingresso, salvo in caso di arrivo da zone interessate da una variante pericolosa del coronavirus: i controlli sono basati sul rischio. A watson.ch la portavoce dei media dell'Amministrazione federale delle dogane (Afd) riferisce di circa 2'300 trovate non in possesso di un test negativo nel periodo dall'8 febbraio al 27 giugno 2021: circa una persona su cinque fra queste è stata multata.

 

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