Ticino

L'Udc: 'autogestione non per forza a Lugano'

Dopo il ritiro dell'atto parlamentare di Fabio Schnellmann, l'Unione democratica di centro ha trasformato in una mozione il rapporto di Tiziano Galeazzi.

'Il tema è di interesse cantonale'
18 giugno 2021
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Con una mozione il gruppo dell'Udc chiede al Consiglio di Stato “linee chiare sulla futura gestione dell'incarto” relativo all'autogestione. In particolare sollecita che il governo istituisca “una task force con dei punti operativi precisi e che cerchi un'alternativa di localizzazione dell’autogestione cantonale, che non sia per forza nel Comune di Lugano“. 

A seguito del ritiro della mozione 'Centro sociale giovanile autogestito: il Cantone torni a fare la sua parte' da parte del deputato Fabio Schnellmann (Plr), “il gruppo Udc ha deciso di trasformare il rapporto di Tiziano Galeazzi riguardante quella mozione ormai ritirata in una nuova mozione”, si legge nella nota diffusa dall'Udc. “Il gruppo ritiene che dopo la manifestazione non autorizzata dello scorso 5 giugno, l’autogestione risulta ora non più essere un problema puramente luganese ma di interesse cantonale. Per questa ragione nella scorsa seduta di Gran Consiglio l’Udc aveva proposto e ottenuto il rinvio del dossier alla commissione. Ora, l’Udc come partito non di governo e perseguendo la via che fin dall’inizio abbiamo scelto, tramite la nuova mozione di Tiziano Galeazzi e cofirmatari chiede delle linee chiare sulla futura gestione dell'incarto”. 

Le richieste della mozione

Per l'Udc la task force dovrà determinare gli obiettivi da raggiungere con tutte le parti coinvolte, un metodo di approccio e di lavoro del gruppo e la sua composizione per ruoli di competenza, l’identificazione di un interlocutore all’interno degli autogestiti che possa rappresentare il Csoa, un piano di scadenza dei lavori e il termine ultimo per una sistemazione definitiva, un preventivo dei costi della negoziazione e della task force, i margini di manovra finanziaria dei negoziatori (compresa la sistemazione definitiva eventualmente trovata), un piano degli oneri finanziari futuri e come verranno divisi dalle parti coinvolte. Si chiede infine di “definire un nuovo regolamento/convenzione ben strutturato e giuridicamente valido tra Cantone, autogestisti o suoi rappresentanti riconosciti dalle parti e con il futuro comune ospitante”. 

 

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