Ticino

Cpi, sottocommissione della Gestione esaminerà la richiesta bis

Il caso dell'ex funzionario del Dss condannato per reati sessuali e la nuova istanza di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta

8 giugno 2021
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L'esame dell'istanza bis di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta in relazione ai fatti che hanno portato alla condanna dell'ex funzionario del Dss per reati sessuali - condanna cresciuta di recente in giudicato dopo la rinuncia dell'interessato a ricorrere al Tribunale federale - è stato demandato stamane dalla commissione Gestione alla sottocommissione Finanze. Nulla di nuovo, è la prassi. La richiesta bis di una Cpi è stata inoltrata in aprile dal popolare democratico Fiorenzo Dadò, dai leghisti Boris Bignasca e Sabrina Aldi e da Tamara Merlo (Più donne) subito dopo la pubblicazione della sentenza della Corte d'appello e revisione penale.

“Una richiesta analoga è già stata esaminata dal Gran Consiglio lo scorso 24 settembre”, si ricorda nella nuova istanza. L’obiettivo non è “semplicemente riproporre quanto è già stato rifiutato, ma mettere in luce le circostanze nuove emerse, che impongono un riesame della questione”. Circostanze nuove che, come abbiamo già scritto, sono figlie della lettura della sentenza integrale di primo grado, 134 pagine anonimizzate ottenute lo scorso dicembre: “Tale giudizio non si limita a valutare i comportamenti” dell’ex funzionario, si legge nel testo. “Ma esplicitamente lancia degli interrogativi sull’operato dell’Amministrazione cantonale”.

La parola passa quindi alla sottocommissione Finanze, coordinata dal leghista Michele Guerra, che vaglierà la richiesta bis in vista della discussione nel plenum del Gran Consiglio.

 

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