Ticino

Nomine pp, posizione dell'Atg riguardo al giornalista Rsi

L'Associazione ticinese dei giornalisti ritiene che nella puntata del 'Quotidiano' il commento era distinto chiaramente dalla cronaca

Ti-Press
27 dicembre 2020
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"Nella puntata del Quotidiano del 14 dicembre scorso, la parte relativa alla cronaca era distinta chiaramente da quella dedicata al commento, commento che per sua stessa natura non prevede un contraddittorio". È quanto sostiene l'Associazione ticinese dei giornalisti (Atg), riguardo al caso della segnalazione alla Corsi da parte della Commissione Giustizia e diritti del Gran Consiglio ticinese sull’operato di un giornalista della Rsi nel commentare la nomina da parte del Gran Consiglio ticinese dei membri del Ministero pubblico per il periodo 2021-2030. L'Atg tiene a precisare che il giornalista in questione, a differenza di quanto scrive la Commissione, non è stato “trasformato” in esperto di questioni giudiziarie ma è un esperto di questa materia, sulla quale riferisce da diversi anni e sulla quale ha già pubblicato tre libri. "Si tratta pertanto di un giornalista che si muove da tempo in questo ambito e che conosce a fondo questo argomento", evidenzia l'Atg in un comunicato stampa.

Nella trasmissione del Quotidiano del 14 dicembre, secondo l'Atg è stato rispettato il criterio che vuole che la notizia sia ben distinta dall’analisi o dal commento. "Da questo punto di vista i telespettatori si sono potuti costruire una propria opinione su quanto accaduto. Lasciamo ai vertici della redazione del Quotidiano e del dipartimento Info Rsi il compito di valutare se il commento – sicuramente solido e documentato – abbia fino in fondo rispettato i criteri del servizio pubblico, a cui è tenuta la stessa Rsi", scrive l'Atg nella nota stampa. "Sicuri, nel dire questo, che nella vicenda della nomina dei procuratori la verità non stia da una parte sola. Ricordiamo comunque che la Dichiarazione dei diritti e dei doveri del giornalista prevede anche la libertà di commento e di critica".

Preoccupazione per l'ingerenza della politica

Più in generale l'Atg vuole esprimere la propria preoccupazione per la crescente ingerenza del mondo della politica ticinese sull’operato dei giornalisti – e anche dei fotografi - che operano sul nostro territorio. "Critiche e dissensi fanno parte delle regole del gioco, ci mancherebbe, ricordiamo però che c’è pur sempre una distinzione dei ruoli e che questa va rispettata. Rispetto che, dalle segnalazioni che riceviamo, rischia sempre più di venir compromesso a scapito della libertà giornalistica, alla base della nostra professione".

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