Ticino

L'operaismo elvetico negli scritti di Sergio Agustoni

Le Edizioni Casagrande pubblicano un saggio che raccoglie il pensiero del giornalista e militante scomparso otto anni fa

Sergio Agustoni (1948-2012)
27 luglio 2020
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L’operaismo, corrente marxista nata negli anni Sessanta dall’esperienza teorica e politica dei 'Quaderni Rossi' di Raniero Panzieri, ha fin dall’inizio posto al centro della sua attenzione il ruolo trainante dell’operaio della grande industria e dell'operaio migrante nell'Europa dello sviluppo economico post-bellico.

Questa riflessione si è diffusa anche in Svizzera alla fine degli anni '60 attraverso l’esperienza politica di Lotta di Classe, organizzazione nata dalle ceneri del Movimento Giovanile Progressista. La sfida dei suoi militanti era di analizzare il ruolo dei lavoratori migranti e dei salariati nella costruzione del benessere svizzero del secondo dopoguerra, ruolo al centro di quello sviluppo che farà del nostro paese uno dei poli dell’industria meccanica a livello internazionale. Tra gli intellettuali che aderirono a questa corrente una figura di spicco è stata quella di Sergio Agustoni, ricercatore e attivista in Lotta di Classe, poi giornalista alla Televisione svizzera di lingua italiana, che è riuscito nel corso degli anni a sviluppare un approccio teorico al capitalismo elvetico tenendo conto dei mutamenti economico-sociali avvenuti a partire dagli anni Ottanta.
Il volume 'Il lavoro, la fabbrica, la città' - Gli scritti di Sergio Agustoni, intellettuale militante' (Edizioni Casagrande, Collana 'Itinerari', 2020, pp. 512) propone una selezione dei lavori più significativi di Sergio Agustoni introdotti da una prefazione di Christian Marazzi (curatore del testo) e un ampio saggio di Mattia Pelli, storico e giornalista, che va a tracciare il percorso di questo «intellettuale militante» e a collocarlo nel più ampio contesto dell’operaismo svizzero e italiano. Il libro è disponibile gratuitamente - proprio per volontà dello stesso Agustoni - anche in formato pdf sul sito www.edizionicasagrande.com

Sergio Agustoni, nato nel 1948 e cresciuto a Mendrisio, ha studiato sociologia del lavoro a Ginevra e lavorato dal 1980 al 2008 come redattore – prima a Zurigo e poi a Lugano – e in seguito come corrispondente da Zurigo per la Televisione svizzera di lingua italiana (oggi Rsi). Alla sua morte, il 5 luglio 2012, ha disposto la creazione della Fondazione Sergio Agustoni, di utilità pubblica e senza scopo di lucro, che si prefigge di pubblicare volumi su temi quali il lavoro, le migrazioni, il territorio e l’urbanistica in Svizzera e metterli a disposizione di studenti e ricercatori. È già apparso 'Die Andere Stadt', a cura di Hans Widmer (Paranoia City Verlag, Zurigo 2017).

Voluta da Sergio Agustoni, sociologo del lavoro, giornalista e militante del pensiero critico, la Fondazione ha quale scopo la pubblicazione di libri e ricerche sulle lotte operaie, le trasformazioni del mondo del lavoro, della città, dell’ambiente e della configurazione urbanistica, sullo sfondo della politica e dell’economia del nostro paese.

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