Ticino

Viaggi annullati, ‘bisogna far valere il diritto al rimborso’

Stando a Ivan Campari (Acsi) ‘è importante insistere’ pretendendo la restituzione dei soldi. Inoltre, si può rifiutare di accettare i voucher offerti.

30 giugno 2020
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Se un’agenzia di viaggi ha annullato la vacanza o la compagnia aerea ha cancellato il volo prenotato in seguito all’emergenza coronavirus, allora il cliente ha diritto al rimborso. Il problema è che in alcuni casi i consumatori non hanno ancora ricevuto indietro i loro soldi. In questi casi cosa bisogna fare? «Innanzitutto è importante insistere», afferma a ’laRegione’ Ivan Campari dell’Associazione consumatrici e consumatori della svizzera italiana (Acsi). Inoltre, anche se la compagnia aerea offre un voucher (una sorta di buono sconto) in sostituzione al volo annullato il cliente ha il diritto di non accettarlo, pretendendo il rimborso.

Settimana scorsa gli azionisti della compagnia aerea tedesca Lufthansa hanno accettato di farsi aiutare dallo Stato: il pacchetto di salvataggio ammonta a 9 miliardi di euro. Le filiali di Lufthansa Swiss ed Edelweiss, hanno accolto favorevolmente tale decisione, visto che dovrebbe garantire la sopravvivenza della società tedesca, assicurando la liquidità necessaria. In seguito a questo provvedimento le due compagnie elvetiche dovrebbero anche ricevere 1,275 miliardi di franchi di aiuti dalla Confederazione: questi soldi non erano ancora stati versati proprio a causa della situazione d'incertezza in Germania, legata al salvataggio Lufthansa.

'Swiss restituisca i soldi entro sei settimane'

La fondazione svizzerotedesca per la protezione dei consumatori (Sks) pretende quindi che Swiss rimborsi i suoi clienti entro sei settimane, visto che ora i mezzi per farlo dovrebbero essere a disposizione. Infatti, se da un lato la compagnia aerea elvetica ha già restituito centinaia di milioni di franchi per voli cancellati, dall’altro vi sono ancora clienti che stanno aspettando di rivedere i propri soldi. Venerdì scorso Swiss aveva indicato all’agenzia di stampa Awp che a causa dell’elevata richiesta i rimborsi non possono essere eseguiti entro i termini abituali.

Questi ritardi possono anche generare confusione nei consumatori. In realtà la situazione è chiara: «Se è stata la compagnia aerea ad annullare il volo, allora vi è chiaramente il diritto al rimborso», spiega Campari. In linea di massima si può poi chiedere la restituzione della somma versta anche se il volo non è stato cancellato, ma vi erano «impedimenti oggettivi e concreti che rendevano impossibile svolgere la vacanza come previsto, come l’obbligo di una quarantena o un blocco degli ingressi nel Paese dove si voleva andare». Questo vale in Svizzera, ma se il viaggio è stato prenotato all’estero, allora bisognerà osservare se nel Paese in questione vigono regole particolari in materia.

Campari rende poi attenti che in quest’ambito le normative possono cambiare rapidamente anche a breve termine. Come è successo nella Confederazione circa un mese fa (il 20 maggio), quando il Consiglio federale «ha ordinato la sospensione delle esecuzioni per il ramo dei viaggi: fino al 30 settembre non si può portare davanti a un giudici un’agenzia di viaggio che non rimborsa la vacanza annullata. Tuttavia, questi rimborsi sono solo rinviati», sottolinea Campari. Non si tratta dunque di soldi persi.

L’emergenza coronavirus ha infatti messo in ginocchio anche le agenzie di viaggio: settimana scorsa Hotelplan ha annunciato che circa 170 persone perderanno il proprio impiego solo in Svizera. Oltre al fatto che le persone attualmente viaggiano molto meno, queste agenzie sono in difficoltà anche a causa delle difficoltà riscontrate nel farsi rimborsare dalle compagnie aeree. Il fatto che Swiss dovrebbe ricevere gli aiuti stanziati da Berna potrebbe dunque portare un po’ di ossigeno anche alle agenzie di viaggio. Resta il fatto che «non sarebbe corretto se fossero i consumatori a farsi carico di questa emergenza».

Campari ricorda infine che «molti consumatori sono assicurati senza nemmeno saperlo: oltre alle assicurazioni annullamento, vi sono anche assicurazioni malattia complementari o certe carte di credito che coprono la cancellazione di un viaggio» (vedi infografia).

 

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