Ticino

Scuola, l'anno finirà a giugno. Bertoli spera di riaprire

Il direttore del Decs spera si possa tornare sui banchi. Comunque 'le alternative agli esami usuali non saranno di minor valore'. Interrogativi aperti su esami pratici e bocciature

(Ti-Press)
2 aprile 2020
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L'anno scolastico non sarà prolungato. Per i bambini delle scuole dell'obbligo sarà considerato pienamente valido. E gli allievi del livello secondario II – il liceo, le scuole professionali o specializzate - otterranno i loro certificati con sufficiente anticipo per poter iniziare gli studi o il lavoro in autunno. Sono i principi adottati dalla Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (Cdep) per soluzioni armonizzate a livello nazionale.

Per quanto riguarda la scuola dell'obbligo, l'anno sarà convalidato integralmente in tutti i Cantoni, anche se attualmente l'insegnamento si svolge a distanza e anche qualora il Consiglio federale dovesse prendere nuove misure. I calendari scolastici rimarranno pertanto validi. Inoltre, le vacanze – Pasqua inclusa – non saranno sfruttate per l'insegnamento.

Per i diplomati del livello secondario II la possibilità di cominciare degli studi superiori "è garantita", rileva la Cdep. «Era importante prendere questa decisione di principio, fortemente sostenuta anche dal Ticino», nota il direttore del Dipartimento dell'educazione, cultura e sport Manuele Bertoli. Quanto alle modalità d’esame, «tutte le opzioni per raggiungere l’obiettivo sono sul tavolo, le alternative all’iter scolastico e agli esami usuali esistono, magari non sono perfettamente equivalenti ma non saranno di minor valore. Ma per le decisioni formali bisogna attendere ancora almeno un mese».

Ma come si farà con gli studenti a rischio bocciatura? «E’ una questione delicata ancora in via di definizione e riguarda primariamente le scuole postobbligatorie», prosegue Bertoli. «Bisogna dare la possibilità agli allievi la cui situazione non era seriamente compromessa che intendevano migliorarla nell’ultima parte dell’anno di farlo. Si lavorerà con direzioni e docenti interessati per decidere le modalità di verifica supplementare, che dipenderanno anche dall’evoluzione della situazione pandemica»

Il problema degli esami pratici

Nel caso della formazione professionale, la questione della procedura di qualificazione sarà risolta in accordo con la Confederazione e le parti sociali. La protezione e la salute degli apprendisti resta "una priorità assoluta", osserva la Cdep. Anche qui «l’obiettivo è di portare a termine l’anno scolastico e di permettere a chi è a fine curricolo di ottenere il titolo» commenta Bertoli. Il problema sta piuttosto negli esami pratici, «che oggi è impossibile organizzare, anche per difficoltà a convocare gli esaminatori. Confido che possa farsi largo una soluzione nazionale, valida per tutti, ma che al contempo si tenga conto delle situazioni differenti tra i vari Cantoni». Tre le opzioni sul tavolo della Commissione cantonale per la formazione professionale (Ccfp): lo svolgimento di un lavoro pratico individuale o prestabilito nell’azienda di tirocinio, lo svolgimento di una forma centralizzata di lavoro pratico prestabilito oppure la semplice rinuncia al lavoro pratico. Poi ci sarà da pensare al piazzamento dei futuri apprendisti dati i problemi di molte imprese: ieri la Ccfp ha invitato le imprese a "restare uniti", mentre le misure di sostegno sono allo studio.

Arduo, invece, capire se almeno nei prossimi mesi si potrà tornare sui banchi: «E’ difficile dire ora quando potrà riprendere la scuola in presenza, io non dispero che lo si possa fare per le ultime settimane dell’anno scolastico», osserva il direttore del Decs. «Sappiamo bene che la scuola a distanza è un’altra cosa rispetto a quella in presenza e sappiamo anche che mamme e papà devono sobbarcarsi un impegno inusuale; li ringrazio per questo sforzo ulteriore e vorrei idealmente mandar loro un pensiero di incoraggiamento, soprattutto a chi ha pochi strumenti personali per seguire i figli. I ragionamenti sulle valutazioni di fine anno sono in corso in modo approfondito, ma le decisioni cadranno in maggio. Faremo di tutto affinché quest’anno speciale non sia un anno di minor valore». 

 Entro la fine di aprile, i Cantoni dovranno emanare disposizioni sul passaggio dal livello primario al livello secondario I e dal livello secondario I al livello secondario II, aggiunge la Cdep.

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