Ticino

Inchiesta antimafia: spuntano tre società ticinesi

Sarebbero attive nel settore delle telecomunicazioni. Possibile appendice svizzera dell'inchiesta Garpez della Procura di Milano per frode fiscale

29 gennaio 2020
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Spunterebbero anche tre società con sede in Ticino – attive a Chiasso, Lugano e Locarno nel settore della telecomunicazione – dall'inchiesta, battezzata Garpez, della Direzione distrettuale antimafia di Milano, che ieri ha portato all'arresto in Italia di 18 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata a una frode fiscale da oltre 160 milioni di euro, estorsione, usura ed auto-riciclaggio. Una frode dietro la quale ci sarebbe un'organizzazione criminale composta anche da soggetti vicini a membri di una famiglia 'ndranghetista da tempo radicata ed operante in Lombardia e a un gruppo criminale di origine calabrese che operava nel capoluogo lombardo.

Dell'appendice ticinese dell'indagine milanese ha riferito oggi la Rsi, che ha potuto consultare le relative carte. “Le società estere create e controllate dall’organizzazione servivano a movimentare flussi di denaro e costituire fondi occulti per i membri dell’associazione”, ha spiegato all'emittente il tenente colonnello Fabio Antonacchio.

L'operazione di martedì è stata svolta in collaborazione con le autorità croate e svizzere. Il meccanismo di frode fiscale al centro dell'inchiesta ha consentito al gruppo di evadere, dal 2015 al 2018, con l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 160 milioni di euro, le imposte Iva e Ires per oltre 34 milioni di euro. Al centro dell’indagine un 53enne imprenditore di Lecco che aveva contatti diretti con i boss.

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