Ticino

Referendum fiscale, le firme sono poche

Raccolte finora 6’200 sottoscrizioni. dalla sinistra. Si attendono ancora i moduli dei Comuni.

La votazione per il referendum (Ti-Press)
7 gennaio 2020
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Bisognerà attendere ancora qualche giorno per sapere se la raccolta delle firme a sostegno del referendum per bloccare la riforma fiscale cantonale è riuscita o meno. Il termine di raccolta è scaduto oggi alle 18 e stando a Fabrizio Sirica, deputato in Gran Consiglio e vicepresidente del Ps, sarebbero state vidimate circa 6’200 firme. All’appello ne mancherebbero ancora almeno 800 per arrivare al quorum di 7mila richiesto dalla legge. Si attendono i moduli vidimati dalle singole cancellerie comunali.

Riget: 'Siamo sul filo di lana'.

«Siamo sul filo di lana, ma non sappiamo ancora con certezza l’esito della campagna di raccolta», commenta la deputata socialista Laura Riget da noi contattata. Le cancellerie comunali hanno tempo ancora cinque giorni per inviare i moduli alla Cancelleria dello Stato di Bellinzona a cui bisogna aggiungerne altri due per le ulteriori verifiche. «È tirata, ma probabilmente il referendum non è riuscito. Dobbiamo ancora verificare con il comitato di area. Ad ogni modo è più un no che un sì», ci conferma ancora Fabrizio Sirica. Ricordiamo che i promotori del referendum, oltre al Partito socialista, erano il Partito comunista, il Movimento per il socialismo, Verdi e Forum alternativo. 

Il fronte rossoverde era contrario al pacchetto di misure cantonali approvato lo scorso novembre – inserito nelle norme di attuazione della riforma federale denominata Rffa (Riforma fiscale e del finanziamento dell’Avs) che elimina i cosiddetti statuti speciali per le società holding e di sede – e che prevede, tra le altre cose, una riduzione dell’aliquota sulle persone giuridiche dall’attuale 9 per cento al 5,5 per cento sull’arco di cinque anni.

Oltre a ciò, verrà ridotto anche il coefficiente cantonale d’imposta di quattro punti percentuali (al 97% nel 2020 e al 96% nel 2024) per le persone fisiche e introdotto il doppio moltiplicatore comunale: uno per gli utili delle imprese e l’altro per i redditi delle persone fisiche. La Rffa, come annunciato nei giorni scorsi dal Dipartimento delle finanze e dell’economia, trattandosi di una legge federale è entrata in vigore lo scorso primo gennaio con le sole misure non contestate. A questo punto, se si confermerà il fallimento del referendum, entrerà in vigore anche con le peculiarità ticinesi.

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