Ticino

'Premi malattia, tre iniziative di buonsenso e urgenti'

Chiesa, presidente della deputazione ticinese alle Camere: ci battereno perché il parlamento le accolga. Necessaria la riforma del sistema sanitario

10 dicembre 2019
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«Adesso dobbiamo essere vigili e presenti a Berna per rimettere il campanile al centro del villaggio», ha affermato stamattina Raffaele De Rosa poco prima del via libera del Gran Consiglio alle tre iniziative cantonali proposte dallo stesso direttore del Dipartimento sanità e socialità,  poi fatte proprie dal governo, per cercare di frenare l’aumento dei premi di cassa malati, fra l’altro permettendo nuovamente ai Cantoni di esprimersi sulle tariffe previste. Tre iniziative – accolte con 73 sì (tre gli astenuti) e indirizzate al parlamento federale – che De Rosa aveva illustrato il 24 settembre, contestualmente all’annuncio dei premi per il 2020, (ancora) in rialzo nel nostro cantone rispetto al 2019. A Berna la deputazione ticinese alle Camere è vigile e presente sul tema, da tempo. «Sono tre atti parlamentari che bisognerà trattare con la massima urgenza», afferma il consigliere agli Stati democentrista Marco Chiesa, contattato dalla ‘Regione’. «E come deputazione – assicura il suo presidente – faremo in modo che ottengano delle risposte in tempi brevi, con l’auspicio ovviamente che vengano accettati dal parlamento federale, affinché le esigenze dei Cantoni in questo delicato e complesso dossier possano essere meglio ascoltate a Berna. Dovremo ora costruire un consenso intorno alle proposte ticinesi». Fino ad oggi, tuttavia, diverse iniziative cantonali una volta a Berna sono finite nei cassetti... « Stavolta il tema non interessa solamente il Ticino, ma tocca tutti i Cantoni e quindi tutti i cittadini. Ed è trasversale a tutti i partiti. Le tre iniziative ticinesi, iniziative di buonsenso, sollevano aspetti importanti suggerendo correttivi plausibili. Insomma, sono abbastanza ottimista circa il loro seguito».
E riguardo ad alleanze e costruzione del consenso, il Dss si è già mosso, stabilendo contatti con altri Cantoni. Le tre iniziative, infatti, sono state nel frattempo presentate da De Rosa alla Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità, così come nelle rispettive conferenze regionali. I Cantoni romandi, come precisato dal capo del Dss, hanno recepito assai positivamente le proposte ticinesi , tramite la Conferenza latina degli affari sanitari e sociali. «Questo è un progetto del Consiglio di Stato e a Ginevra hanno tradotto in francese il nostro messaggio governativo per sensibilizzare tutta la Romandia sul tema», ha sottolineato De Rosa in Gran Consiglio.
Per Chiesa «è comunque assolutamente necessaria una riforma del nostro sistema sanitario: senza misure che vadano a calmierare l’aumento dei costi, i premi continueranno ad aumentare». Con la strategia ‘Sanità 2020’ prospettata dal capo del Dipartimento federale dell’interno Alain Berset «si danno, secondo me, delle risposte che meritano di essere implementate». In ogni caso, aggiunge il presidente della deputazione ticinese a Berna, la riforma del sistema sanitario elvetico «sarà una delle sfide di questa legislatura».

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