Ticino

Cinque domande per evitare esami e terapie inutili

Campagna contro la sovramedicalizzazione: secondo la segretaria dell'Acsi svolge un ruolo fondamentale il dialogo costante fra medico e paziente

17 settembre 2019
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La sovramedicalizzazione è una delle caratteristiche della società moderna. Ma più cure non equivalgono per forza a uno stato di salute migliore. «È uno strumento pensato per cercare di migliorare il dialogo tra medico e paziente. Troppo spesso, infatti, la passività del paziente contribuisce all’aumento degli interventi terapeutici o diagnostici inutili o inappropriati». Così Laura Regazzoni Meli, segretaria generale dell’Associazione consumatori e consumatrici della Svizzera italiana (Acsi) a proposito della campagna informativa lanciata dall’Alleanza svizzera delle organizzazioni dei consumatori contrarie alla sovramedicalizzazione della società. Situazione che porta inevitabilmente all’aumento della spesa sanitaria e con essa a quella dei premi di cassa malati. La campagna è sostenuta finanziariamente dall’Ufficio federale del consumo.

Con questa iniziativa non si intende però limitare le opzioni di cura a disposizione dei malati, anzi. «Un dialogo costante tra medico e paziente permette di colmare l’asimmetria informativa che caratterizza il settore sanitario riguardo a esami e terapie. Un’asimmetria che potrebbe essere colmata se il paziente/consumatore fosse più attivo nel chiedere maggiori informazioni durante il consulto», continua Regazzoni Meli. Da qui l’idea, promossa dall’Acsi e fatta propria anche dalle altre due associazioni di consumatori svizzere, di una tessera con cinque semplici domande: “Ci sono alternative più semplici e sicure?’; “Quali sono i benefici e i rischi?”; “Con quali probabilità possono verificarsi?” “Che cosa succede se non faccio nulla?”; “Che cosa posso già fare io per la mia salute?”. La tessera, in formato carta di credito, è allegata all’ultimo numero del periodico ‘La Borsa della Spesa’ in questi giorni in edicola. È possibile anche stamparla direttamente dal sito www.acsi.ch. Le versioni tedesca e francese saranno disponibili insieme alle riviste ‘Blickpunkt’ e ‘Frc Mieux Choisir’.

La sovramedicalizzazione, ovvero quando sono prescritti esami e trattamenti non strettamente necessari, è all’origine – secondo studi internazionali accreditati – del 20-30% degli attuali costi sanitari. Cercare di ridurre questo fenomeno delle moderne società occidentali è quindi un modo per tentare di diminuire la fattura globale della sanità ed evitare «un eventuale razionamento delle cure e una medicina a due velocità», continua la segretaria dell’Acsi. «I pazienti hanno solo da perdere quando iniziano un trattamento non necessario o senza averne compreso a fondo i benefici e i richi in cui incorrono e con quali probabilità questi possano verificarsi», precisa ancora Laura Regazzoni Meli. «In fondo si invita a esercitare il proprio diritto di scelta a proposito delle cure e a non essere soggetti passivi. Come pazienti magari ci si sente inadeguati nella veste di interlocutori nello studio del medico, ma questo ruolo attivo sarà benefico per sé stessi oltre che rafforzare il rapporto di fiducia con il proprio medico».

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