Ticino

Lega e Udc a Berna ‘per difendere i ticinesi’

Presentata la congiunzione di liste per le Federali di ottobre. I principali temi saranno i rapporti con l'Unione europea e la politica migratoria

Ti-Press/Crinari
5 settembre 2019
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A Berna per «combattere la battaglia contro l’Accordo quadro con l’Unione europea che porterebbe una montagna di guai». Per lo stop al miliardo di coesione, «un regalo all’Ue voluto da sinistra e centro». E per mettere un altolà alla libera circolazione, «l’immigrazione deve essere complementare, non sostitutiva».

Sono di lotta i toni con cui Lega e Udc hanno presentato ieri la congiunzione delle loro liste per le Federali del 20 ottobre. Una congiunzione «non tecnica, né per salvare poltrone come quella tra Plr e Ppd», esordisce Roberta Pantani, consigliera nazionale leghista. «È storica – insiste – e indispensabile per dare voce alla reale volontà dei ticinesi». Soprattutto quella «di non entrare a far parte dell’Ue, saremo baluardo contro la sacra triade Ps, Plr e Ppd che vuole rendere la Svizzera una colonia dell’Unione europea».

Da qui l’assist a Battista Ghiggia, che per il movimento di Via Monte Boglia correrà per un posto al Consiglio degli Stati. Che, sull’Accordo quadro definito appunto «una montagna di guai», alza il tiro: «Metterebbe fine alla ricetta che ci ha permesso di ottenere il nostro benessere, metterebbe fine agli Accordi bilaterali con la ricezione dinamica, ma di fatto automatica, del diritto europeo, e non darebbe più regole giuridiche certe».

Ma c’è dell’altro, ed è il consigliere nazionale Lorenzo Quadri a rilevare come «in vista delle elezioni molte cose sono state nascoste sotto al tappeto, ad esempio il miliardo di coesione: un regalo all’Ue sul quale ha avuto un ruolo determinante il ‘senatore’ Filippo Lombardi che, al riguardo, disse che era utile per oliare i rapporti con l’Ue. Ma che non ci porta alcun vantaggio».

Parla di attualità il consigliere nazionale Udc ricandidato, con doppia corsa anche per gli Stati, Marco Chiesa: «Il 16 settembre discuteremo sulla disdetta dell’Accordo di libera circolazione, e saremo le uniche forze a ribadire la necessità di procedere in questa direzione». Una necessità «comprovata – continua Chiesa – dal fatto che è esploso il numero di persone sottoccupate, residenti precari che vorrebbero lavorare di più ma non gli viene permesso: vogliamo tornare a gestire i flussi migratori».

Si è concentrato sulla questione climatica, invece, il presidente cantonale Udc e candidato Piero Marchesi: «Non neghiamo che l’uomo sia concausa del riscaldamento globale, ma ricordiamo che la Svizzera ha ottimi standard». Non si giustifica, quindi, «questa sorta di comunismo verde che la sinistra vorrebbe instaurare a suon di tasse e balzelli, dicendo al cittadino cosa debba fare: altri Paesi dovrebbero imparare da noi».

Presente anche il candidato democentrista Pierluigi Pasi, che si è soffermato sul tema della sicurezza: «Ho deciso di mettermi a disposizione perché il nostro Paese nei prossimi anni sarà confrontato con alcuni crocevia. Oltre quelli elencati, serve una decisa lotta alla criminalità, anche d’importazione».

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