Ticino

Dumping salariale, l'Mps lancerà una nuova iniziativa

Di nuovo alla carica dopo la bocciatura nel 2016 della proposta “Basta con il dumping salariale: “Il controprogetto ha mentito agli elettori: la battaglia va rilanciata”

Ti-Press
29 agosto 2019
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L’Mps lancerà a breve una nuova iniziativa popolare cantonale contro il dumping salariale e per il controllo del mercato del lavoro. Una secondo impegno sul tema che segue quello del 2016, quando il 52% dei ticinesi aveva bocciato l'iniziativa “Basta con il dumping salariale in Ticino” lanciata dallo stesso Movimento per il socialismo. “Tutti ormai – si legge nel comunicato diramato oggi – sono coscienti che il mercato del lavoro affonda sempre più in una sorta di barbarie dove vige solo la legge del più forte e dove quelle già di per sé minime regolamentazioni vengono sempre più ignorate”. 

“Con sempre maggiore frequenza – scrive ancora l'Mps – appaiono denunce pubbliche di situazioni di mancato rispetto delle più elementari leggi e regolamentazioni relative alle condizioni di lavoro (salari, orari, trasferte, etc.”. Stando al partito coordinato da Pino Sergio, “si sono pure intensificati i casi (supportati pure da pubbliche denunce) di dumping salariale, di sostituzione di personale ben remunerato con personale meno pagato e meno qualificato, di diffusione del lavoro gratuito (stage non pagati), di lavoro precario e di sotto-occupazione”. 

All'origine della proposta di una nuova iniziativa vi sono la conferma “dei nostri peggiori sospetti”, in merito al controprogetto all'iniziativa del 2016 (che si era imposto col 55% dei suffragi), che secondo l'Mps è riuscito a sconfiggere la propria proposta “facendo balenare l’idea che le forze politiche maggiori si sarebbero occupati della cosa e avrebbero preso misure atte a combattere il dumping e tenere sotto controllo il mercato del lavoro”. Per il Movimento per il socialismo, però, “Il Consiglio di Stato, la Commissione della gestione e i partiti che hanno sostenuto il controprogetto hanno mentito agli elettori: invece dei 18 ispettori promessi ne sono stati assunti solo 5, e nemmeno tutti attivi nel controllo dei salari e delle condizioni di lavoro”.

A distanza di tre anni, l'Mps “pensa che questa battaglia vada rilanciata anche sul piano legislativo”. Per questa ragione la sua recente assemblea cantonale ha deciso di lanciare, nelle prossime settimane, “una nuova iniziativa popolare contro il dumping salariale e sociale che riprenderà in gran parte le proposte contenute nella precedente iniziativa, integrandole con nuove proposte, in particolare quelle relative al controllo delle discriminazioni di genere (in particolare della parità salariale)”. 

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