Ticino

In Ticino i cani mordono sempre di più

In dieci anni i casi sono aumentati del 50 per cento, passando una media di 155 a una di 230. 2018 in controtendenza

19 agosto 2019
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I cani in Ticino mordono di più rispetto a dieci anni fa. O almeno questo è quanto dicono le cifre ufficiali raccolte dal Cantone. Dal 2009, anno dell’entrata in vigore della legge cantonale sui cani voluta per ridurre i casi più gravi, al 2018 (ultimo dato disponibile) gli attacchi sono passati da una media triennale di 210 a una di 320: più 52 per cento. Le morsicature ai danni di persone sono cresciute del 53 per cento, salendo da una media di 155 a una di 230, quelle tra cani da 55 a più di 90 (in crescita del 64 per cento). I casi gravi, tuttavia, sarebbero una piccola percentuale, mentre la maggior parte degli spiacevoli incontri termina con soli graffi, ematomi o contusioni. A tracciare il quadro della situazione sono i rendiconti del Dipartimento sanità e socialità. L’evoluzione è difficilmente spiegabile con la sola crescita della popolazione canina, che nello stesso arco di tempo è aumentata ‘solamente’ del 20% (da 25mila a 30mila esemplari). Tra le possibili interpretazioni – ipotizzava il governo nel 2016, quando l’evoluzione al rialzo era già evidente – vi potrebbe essere anche una maggiore diligenza nelle segnalazioni, obbligatorie dal 2006 per legge federale. Sta di fatto che negli ultimi nove anni, l’unico dato veramente in controtendenza è quello del 2018, quando le morsicature segnalate ai danni di esseri umani e di altri cani sono state l’11 per cento in meno rispetto al 2017. Il buon risultato non è però in grado di compensare gli aumenti precedenti e, per ora, è difficile dire se si tratti dell’inizio di un’inversione di tendenza o se rappresenti unicamente una fluttuazione. Tra gli anni particolarmente negativi vi sono i due successivi all’introduzione della nuova legge ticinese sui cani, con incrementi del 28 e 18 per cento. Anno peggiore di tutti per quanto riguarda gli attacchi ad esseri umani è il 2015, con un aumento del 29 per cento. Il numero di concessioni rilasciate per la detenzione di una delle 30 razze canine ritenute aggressive si è stabilizzato attorno alle 230, a cui vanno aggiunte – in media – una decina di decisioni negative. Le tre razze più ‘in voga’ a Sud delle Alpi sono il pastore tedesco, l’american staffordshire terrier e il pastore belga. In diminuzione i test obbligatori per i possessori di queste 30 razze. Dopo un aumento iniziale, culminato in un picco nel 2015 (399), negli scorsi anni il numero è andato diminuendo fino a raggiungere la cifra di 294 lo scorso anno. Nell’ordine di poche unità (1 nel 2018, 3 nel 2017) i ritiri di autorizzazione.

Ticinesi tra i più fedeli a ‘fido’

Altro che quattro gatti: il Ticino è ben sopra la media nazionale per quanto riguarda gli amanti degli animali domestici. Al quinto posto per numero di cani e al secondo per numero di cani per abitante, stando ai dati dell’Ufficio cantonale di statistica, i ticinesi che hanno dichiarato di avere almeno un cane o un gatto fra le mura domestiche sono il 35,9% rispetto a una media nazionale del 28,5%. La popolazione di cani nel nostro cantone è in costante crescita ormai da anni. Stando ai dati dell’anagrafe ‘Amicus’, è passata dai 25’677 del 2009 a quasi 31mila di quest’anno. In cifre assolute, il Ticino si colloca, come detto, al quinto posto per maggiore popolazione canina: un cane ogni 11,5 abitanti. I Grigioni, per paragone, ne contano poco meno di 14mila: un ‘fido’ ogni 14 abitanti. In Svizzera il primato spetta a Berna, con 65mila esemplari e una media di un cane ogni 16 abitanti, seguito da Vaud, Zurigo e Argovia. Tenendo conto degli abitanti, solo il canton Giura fa meglio del Ticino: in media un giurassiano su 8 possiede un quadrupede. Considerando che in Svizzera si contano 523mila esemplari, il Ticino rappresenta il 5,8 per cento della popolazione nazionale a fronte di una popolazione umana pari al 4,2 per cento.

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