Ticino

Ecco cosa c'è dietro i nuovi radar della Cantonale

I nuovi apparecchi semi-stazionari della Polizia sono in funzione da inizio gennaio. La tolleranza passa da 5 a 3 chilometri all'ora

Il nuovo radar semi-stazionario impiegato dalla Polizia Cantonale (Ti-Press/Pablo Gianinazzi)
25 febbraio 2019
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«Noi puntiamo sulla sicurezza» afferma il sergente maggiore Tiziano Triacca, responsabile del Servizio controlli velocità e contravvenzioni.

Ci si trova a Malvaglia, comune di Serravalle, in un terreno privato di fronte alle scuole elementari dove la Polizia cantonale sta posizionando uno dei nuovi radar semi-stazionari. Gennaio è stato il primo mese di impiego di questi dispositivi mobili e l’impressione generale è che stiano facendo tanti flash. «Non abbiamo ancora i dati – indica Triacca –, ma è vero che soprattutto il primo giorno in cui viene piazzato rileva tanti superamenti di velocità». Il responsabile dell’ufficio dei radar ci tiene a sottolineare che non ci sono obiettivi di incasso da raggiungere all’interno della polizia: «Il nostro obiettivo è non avere più morti e ridurre il numero di incidenti stradali. Certo che entrano dei soldi, ma come per ogni contravvenzione vanno a confluire nelle casse cantonali». Con l’introduzione dei dispositivi semi stazionari tra l’altro tutto il ricavato rimane al Cantone, «mentre inizialmente con i fissi, i Comuni ricevevano una percentuale».

Come si fa a decidere dove posizionarli? «Noi abbiamo chiesto ai municipi di indicarci se vogliono dei controlli e di informarci se ci sono, in base alle loro statistiche, delle strade particolarmente pericolose. Poi ci sono anche le segnalazioni dei cittadini. Se per esempio ci dicono “qui vanno tutti troppo forte”, ci attiviamo. Poco fa abbiamo ricevuto una richiesta un po’ speciale da una signora, per una strada in cui muoiono tanti gatti. Pure lì andremo a effettuare dei controlli».

Oltre alle segnalazioni – spiega Triacca –, la polizia si occupa di sorvegliare le strade tramite dei dispositivi statistici. «Guardiamo i dati degli incidenti gravi che in generale sono da attribuire alla velocità eccessiva e spesso mettiamo dei rilevatori che non si vedono, oppure i cosiddetti ‘radar amici’». Questi ultimi, quelli delle faccine sorridenti o tristi a dipendenza della velocità delle macchine in circolazione, rilevano costantemente i dati sull’utilizzo delle strade. Dati che poi vengono memorizzati e analizzati.

«I dispositivi statistici li consideriamo l’intervento di primo livello – riprende il Sergente maggiore –. Poi ci sono i radar mobili, i semi-stazionari e i due fissi in autostrada richiesti dall’Ufficio federale della strada (a Balerna e Gentilino, ndr). Inoltre ci avalliamo in modo mirato dalla pistola laser, per andare discretamente a colpire quelli che commettono delle infrazioni gravi». Stando alle spiegazioni di Triacca, la pistola laser serve a rilevare chi supera abbondantemente le velocità autorizzate. In questi casi intervengono un operatore e due pattuglie che fermano subito il conducente, «per identificarlo, in quanto la qualità delle immagini non è ad alta definizione e quindi non sempre si riesce a individuare chi è la persona alla guida».

I radar semi stazionari hanno un’autonomia massima di sette giorni e, una volta piazzati, funzionano come un radar fisso: sorvegliano tutti i veicoli che transitano in entrambe le direzione. «In una strada con tanto traffico e tante infrazioni – riprende Triacca – l’autonomia diminuisce. Ma l’ideale è non lasciarli nello stesso posto per più di tre o quattro giorni. Facendoli girare nei Comuni si crea una sorta di ‘sana incertezza’ tra i conducenti». Secondo il responsabile dell’Ufficio controlli velocità lo scopo sarebbe arrivare alla fine a un «cambio di abitudini negli automobilisti». Ma l’effetto sorpresa non è totale: la polizia informa ogni venerdì tramite un comunicato stampa dove verranno posizionati i radar la settimana successiva, «eppure c’è chi anche sapendo, lo prende due o tre volte». La tecnologia laser tra l’altro ha comportato un cambiamento dell’ordinanza sulle tolleranze. Vista la maggior precisione nei rilevamenti il margine è sceso da 5 a 3 chilometri orari. «I semi-stazionari, una volta piazzati, sono sempre attivi, e in caso di infrazioni fanno quattro fotografie: due frontali e due posteriori».

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