Ticino

Autosospensione Pau-Lessi: per il Ps 'decisione responsabile'

Il partito esige massima chiarezza sulla vicenda dell'ex funzionario condannato e invita a non strumentalizzare il caso politicamente

Ivan Pau-Lessi (Ti-Press)
6 febbraio 2019
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Il Ps accoglie positivamente la decisione di autosospensione dalle funzioni pubbliche presa da Ivan Pau-Lessi, al fine di fare massima chiarezza sulle possibili implicazioni amministrative legate al caso dell’ex dipendente del Dss condannato per coazione sessuale. È quanto sostiene il Ps in un comunicato odierno firmato dal presidente Igor Righini. Secondo il Ps si tratta di una "decisione responsabile, nel quadro degli accertamenti voluti dal Consiglio di Stato".

Come riferito sull'edizione odierna della 'Regione', Ivan Pau-Lessi si è autosospeso dal Consiglio della magistratura, di cui è uno dei membri non togati. Il già funzionario del Dss è in pensione da fine 2015 e in passato è stato anche municipale di Giubiasco per il Ps. La sua decisione comunicata ieri al Gran Consiglio è stata presa dopo le parole pronunciate la scorsa settimana dal giudice Marco Villa nel leggere la sentenza con cui ha condannato per coazione sessuale un ex collaboratore del Dss. 

Ivan Pau-Lessi, ricorda il Ps, ha subito specificato di aver svolto correttamente il proprio dovere, "e con la sua decisione dimostra di essere pienamente disponibile affinché venga fatta piena luce sulle implicazioni del caso e le eventuali inadempienze in seno all’Amministrazione pubblica". La decisione di Pau-Lessi, sottolinea il Ps, "permetterà di chiarire la sua posizione, per quanto riguarda gli accertamenti voluti dal Consiglio di Stato". In questo modo Pau-Lessi faciliterà l’inchiesta sul piano amministrativo, "senza che le sue funzioni e il caso condizionino l’autorevolezza delle istanze di cui è membro".

Sul caso dell'ex funzionario condannato il PS ribadisce che è necessaria massima chiarezza: gli accertamenti – viene aggiunto – dovranno essere condotti in aperta trasparenza e nel pieno rispetto tanto della dignità quanto della sfera privata delle vittime. Il Ps ritiene che la lotta a ogni tipo di abuso, molestia o discriminazione di tipo sessuale non deve scadere "nelle deprecabili strumentalizzazioni politiche attualmente in corso"; il partito esige pertanto che vengano evitate insinuazioni rivolte ai suoi dirigenti solo in ottica di strumentalizzazione in vista delle elezioni cantonali.

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