Una mozione del consigliere agli Stati chiede di applicare alle ditte estere non solo le disposizioni federali ma anche quelle previste dai cantoni
Il salario minimo approvato dai ticinesi nel 2015 non è ancora realtà, ma in attesa dell'approvazione delle legge cantonale da parte del Gran Consiglio, c'è chi si preoccupa dei suoi effetti sul mercato del lavoro dal momento che le nuove disposizioni non si applicherebbero alle ditte estere che distaccano lavoratori in Ticino.
La Legge federale sui lavoratori distaccati prevede infatti che "il datore di lavoro deve garantire ai lavoratori distaccati almeno le condizioni lavorative e salariali prescritte nelle leggi federali", escludendo quindi le condizioni salariali prescritte nelle leggi cantonali come, appunto, il salario minimo del quale il Ticino – come altri Cantoni – vuole dotarsi. Un grosso problema, se si tiene conto "della particolare situazione del mercato del lavoro del Cantone Ticino", scrive il Consigliere agli Stati Fabio Abate in una mozione al Consiglio federale. Mozione che punta a modificare la legge allo scopo di "prevedere la possibilità di imporre ai datori di lavoro esteri che distaccano i propri lavoratori in Svizzera anche il rispetto delle condizioni salariali minime prescritte in una legge cantonale".