Ticino

Elezioni cantonali, il Partito comunista vuole un fronte unito progressista

La direzione del partito aprirà un dialogo con Mps, Pop e Forum Alternativo per sondare il loro interesse

Ti-Press
10 aprile 2018
|

 

Il Comitato del Partito Comunista (Pc) riunitosi lo scorso weekend ha discusso di vari temi. Tra questi anche le prossime elezioni cantonali, previste nell'aprile 2019. Il Comitato, all’unanimità, ha deciso di dare mandato alla direzione del Pc di aprire un dialogo con tutte le forze progressiste, in primis con MPS, POP e Forum Alternativo, “nell’ottica di avanzare verso la realizzazione di un fronte unito che possa rispondere in maniera concreta e responsabile all’emergenza sociale di cui soffrono le fasce popolari in Ticino”, si legge in una nota stampa diramata oggi.

Oltre a ciò il Pc ha accolto con favore l’idea dell’Associazione Svizzera degli Inquilini di lanciare una iniziativa popolare per l’introduzione di un formulario ufficiale di inizio locazione per limitare i rincari abusivi delle pigioni e per maggiore trasparenza nel mercato dell’alloggio, sempre più una piaga sociale del nostro Paese, e ha deciso di aderire al comitato promotore. 

Dopodiché è stata presentato la relazione politica di Massimiliano Ay sul lavoro in Gran Consiglio. "Recentemente infatti abbiamo presentato alcuni atti parlamentari molto concreti: ad esempio l’iniziativa cantonale firmata con il deputato Jacques Ducry volta a intensificare la lotta al riciclaggio di denaro sporco e l’iniziativa parlamentare per introdurre il concetto di sovranità alimentare nella Costituzione cantonale. Il Comitato ha poi dato mandato al nostro granconsigliere di valutare delle iniziative parlamentari in ambito tributario che vadano a completare la nostra richiesta di maggiore giustizia fiscale". 

Nella sua relazione, Zeno Casella ha trattato le recenti mobilitazioni studentesche che hanno visto impegnati i giovani comunisti all’interno sia del Sindacato SISA in Ticino, sia dell’Alleanza_Istruzione a livello federale. "Si è salutato l’attivismo dei giovani per il diritto allo studio e il carattere pubblico della scuola, anche perché l’ultima mobilitazione studentesca di estensione nazionale risaliva all’ormai lontano 2009. Il Comitato ha ribadito che la Gioventù Comunista deve in questa fase privilegiare il lavoro unitario fra gli studenti senza distinzioni ideologiche e si augura che in ambito studentesco l’organizzazione prevalga sullo spontaneismo anche sul piano nazionale, valorizzando le recenti manifestazioni di piazza per costruire un rapporto di forza duraturo verso un Segretariato di Stato per la formazione votato ad uno sfacciato neo-liberismo".

  

 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔