Ticino

Nuovo Museo cantonale di storia naturale a Locarno

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20 dicembre 2017
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Sorgerà a Locarno la nuova sede del Museo cantonale di storia naturale. Nella sua seduta odierna, il Consiglio di Stato ha scelto il comparto Santa Caterina in Via delle Monache, di proprietà del Cantone, quale ubicazione della struttura attualmente al Palazzetto delle scienze di Lugano. La scelta, scrive il governo in una nota, è "in linea con le passate decisioni governative, che già avevano individuato nel Locarnese" la destinazione della struttura museale.

Alla raccolta di proposte per la realizzazione della nuova sede del Museo avevano partecipato sette enti pubblici e privati (Ail, Balerna, Bellinzona, Claro, Faido, Losone e Lugano). Successivamente il Consiglio di Stato aveva aggiunto due ulteriori proposte su sedimi di sua proprietà (Locarno, Santa Caterina, Via delle Monache e Viganello, Scuola media, Via Boscioro 7).

La scelta è caduta proprio su una di queste due opzioni 'cantonali'. Il Locarnese, a mente del Consiglio di Stato, è la soluzione ideale in quanto "polo a maggiore vocazione turistica e culturale del Cantone".  

Il governo ha incaricato la Sezione della logistica, in collaborazione con i Servizi
interessati del Dipartimento del territorio, di presentare il complemento allo studio di
fattibilità già eseguito sul comparto di Santa Caterina e il rapporto di programmazione. Questi permetteranno di allestire il messaggio governativo per la richiesta del credito per il concorso d’architettura e per il progetto di massima entro l’estate 2018.

L'opzione Santa Caterina a Locarno è quella che offre i maggiori vantaggi, scrive l'esecutivo cantonale. Tra i più significativi vengono citati: spazi già costruiti e da
adattare; edificio/terreno di proprietà del Cantone; situazione pianificatoria favorevole; recupero degli edifici e nuovo insediamento, con possibilità di valorizzare questa importante area verde nel cuore della città e aprirla al pubblico.

Il progetto proposto, che non interessa gli edifici ecclesiastici – Monastero e
Chiesa – permette di riqualificare il comparto, unendo i singoli volumi e creando un
percorso pedonale che attraversa l'intera area. Stando al Consiglio di Stato, presenta inoltre delle ottime premesse per quanto concerne l’accessibilità e il bacino di utenza (ottima centralità rispetto alla città, accessibilità pedonale, veicolare e con trasporti pubblici).

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