Trascorsi due giorni alla scoperta del sito Unesco del Monte San Giorgio e del suo patrimonio fossilifero
C‘è sempre una prima volta. La visita in Ticino, sul Monte San Giorgio patrimonio Unesco, è stata la prima volta della Commissione federale del Parco nazionale svizzero. Accolti dal consigliere di Stato Norman Gobbi e dal sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini, i nove membri della Commissione hanno trascorso una ‘due giorni’ – giovedì e venerdì – alla scoperta del territorio e di ciò che custodisce, le testimonianze di un mondo che riporta al Triassico medio, e a circa 240 milioni di anni or sono.
La riunione extra muros, del resto, ha permesso di cogliere, si conferma in una nota, "un'occasione di incontro e di confronto" tra la direzione del Parco nazionale, una riserva della biosfera dell'Unesco in Engadina, e la Fondazione del Monte San Giorgio, ente gestore del sito Unesco, rappresentata dal presidente Pascal Cattaneo. Tra i due siti naturali, del resto, "vi sono alcuni interessanti paralleli", come i ritrovamenti fossiliferi, che nel caso del Parco rimandano al Giurassico inferiore.
Venerdì la Commissione ha partecipato a un’escursione guidata tra Serpiano e Meride, lungo un tratto del nuovo sentiero esperienziale ‘Sulle tracce dei fossili’, con lo scavo paleontologico di Acqua del Ghiffo e l’aula didattica di Carpanee, poi ha fatto tappa agli scavi paleontologici in località Sceltrich,
dove opera il Museo cantonale di storia naturale, e al Museo dei fossili a Meride. A fare da ciceroni Daniele Albisetti, site manager Unesco, e Luca Zulliger, direttore del Museo dei fossili.
Per Marco Zanetti, già presidente di Pro Natura Ticino e membro della Commissione, questa è stata “un’ottima occasione per sottolineare come il Parco nazionale costituisce una risorsa naturale unica per tutti e quindi anche per i ticinesi”.