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Ci sarà più sole sui tetti di industrie e aziende a Stabio

Il Consiglio comunale ha votato il principio, oggi ancorato a Pr. I promotori: ‘Un passo concreto verso un futuro energetico più sostenibile’

A dare il la nel 2019 è stata una iniziativa popolare
(Ti-Press)
15 aprile 2025
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Lunedì sera il Consiglio comunale ha infatti accolto a larga maggioranza la variante di Piano regolatore che apre la strada a una maggiore produzione di energia solare, approfittando della distesa di coperture presenti nelle zone industriale e artigianale. Una scelta, quella votata, che va a rafforzare un primato già del Comune, il quale vanta una potenza energetica pro capite di tre volte superiore alla media ticinese e svizzera. Questa decisione giunge a cinque anni dal lancio da parte del Gruppo Unità Sinistra-I Verdi dell'iniziativa popolare ‘Solare per Stabio’. E proprio Gus-I Verdi lunedì sono stati i primi a salutare con soddisfazione l'esito della votazione consiliare.

Oggi i promotori auspicano quindi che questa variante pianificatoria "segnali la volontà del Consiglio comunale di adottare politiche coraggiose e lungimiranti. Una politica – ribadiscono in una nota – che non demandi la produzione energetica esclusivamente a grandi impianti in alta quota, ma che valorizzi appieno il potenziale dei tetti già esistenti". Certo, si fa notare, c’è voluto del tempo per arrivare ad ancorare nella pianificazione il principio, peraltro condiviso da tutte le forze politiche. In ogni caso, si tratta di "un passo concreto verso un futuro energetico più sostenibile".

Sui tavoli del Legislativo lunedì è approdato il controprogetto indiretto proposto dal Municipio che, di fatto, rappresenta un compromesso rispetto ai contenuti dell'iniziativa, ma che al contempo oltre a fissare nella norma l’obbligo – pur con alcuni limiti – per i proprietari degli immobili di posare un impianto fotovoltaico, lo estende al di là di quanto richiesto in origine dai firmatari (470 in tutto). La strada non è stata sempre facile per i sostenitori della proposta. Nel 2019, ricordano ancora i fautori, "né l’Ufficio dell’energia, né la Commissione energia del Comune ritenevano realizzabile questo passo, nonostante Stabio fosse già riconosciuta come ‘Città dell’energia’ e avesse incluso simili misure nel proprio piano energetico comunale". L'intraprendenza della cittadinanza, l'apertura dell'Esecutivo e la storia politica recente hanno dimostrato il contrario. Non solo, il tempo, rimarcano i promotori, non è passato invano. Infatti, "grazie alla democrazia diretta e alla prima iniziativa popolare comunale della storia di Stabio, si è aperta una strada concreta per promuovere l’energia solare a livello locale".