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Videosorveglianza ‘disinvolta’ in valle

A Scudellate una telecamera privata compare su un palo Ail della luce, poi sparisce. La prassi parla chiaro: serve il permesso

Continuano a far discutere
(Ti-Press/Archivio)
17 marzo 2025
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Obiettivi puntati (ancora) sul Comune di Breggia. Di recente, in effetti, i sistemi di videosorveglianza presenti sul territorio vallerano hanno fatto interrogare la politica locale e dibattere la popolazione. La tematica è affiorata a corollario della querelle che vede tuttora contrapposti i titolari dell’Albergo diffuso del Monte Generoso, a Scudellate, e il municipale socialista Antonio Rosa, sullo sfondo una storia di presunti insulti e gestacci volgari (a favore di telecamera) al centro di una querela per ingiuria e ora al vaglio della Procura.

Accusa alla quale il politico, a sua volta, ha risposto con una controdenuncia all’indirizzo dei proprietari proprio per l’uso del mirino fotografico e del materiale video. Una vertenza sulla quale prossimamente si tenterà un esperimento di conciliazione.

Il Comune ha messo i paletti

Sta di fatto che la questione videocamere ha attirato non solo l’attenzione dell’Esecutivo – intervenuto norme alla mano sulla struttura alberghiera –, ma ha mostrato altresì un uso disinvolto degli impianti privati, sconfinati su suolo... pubblico.

Dopo i richiami dell’autorità comunale a limitare il campo di ripresa, a non registrare suoni e a maneggiare con cura le riproduzioni, è emerso che uno degli apparecchi era presente pure su un punto luce delle Ail, sempre nelle vicinanze dell’hotel. Da quanto si è potuto appurare, la posa della telecamera – nel frattempo, tolta – è risultata abusiva, oltre che orientata su una proprietà privata vicina.

‘Occorre l’autorizzazione’

In questo caso ad attivarsi non è stato, però, il Municipio. Anche se l’impianto ha dovuto comunque essere rimosso. La prassi, come ci hanno spiegato le stesse Ail, è puntuale, che si tratti di videosorveglianza (a maggior ragione se privata), segnaletica, cartellonista o orari dell’autobus. Per utilizzare un palo dell’illuminazione delle Aziende industriali di Lugano occorre, infatti, richiedere una autorizzazione e compilare l’apposito formulario, da inviare all’ufficio competente.

Nel comune di Breggia le procedure da seguire sembrano, in ogni caso, aver incuriosito non poco almeno una parte dei residenti. Come ci ha confermato il sindaco Stefano Coduri, sono stati diversi i privati che hanno scritto all’amministrazione locale per saperne di più in merito.

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