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Mendrisio deve... fare luce sui campi sportivi

Il progetto da 1,6 milioni, al voto del Consiglio comunale, divide le forze politiche e le Commissioni. La maggioranza spinge per dei risparmi

Riflettori accesi sui possibili risparmi
(Ti-Press/Francesca Agosta)
10 febbraio 2025
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Mendrisio dovrà, decisamente, fare luce sui suoi campi sportivi. È proprio il caso di dirlo. I nuovi fari che intende puntare il Municipio della Città, a quanto pare, non sono bastati per fare chiarezza sul progetto, ma soprattutto sui costi dell’operazione. Sul tavolo del Consiglio comunale da quasi un anno, il pacchetto di interventi proposto dall’autorità cittadina, decisa appunto a rinnovare l’illuminazione di sei infrastrutture sportive – tra cui lo stadio comunale e il centro sportivo Adorna –, non è riuscito infatti a mettere tutti d’accordo, né dentro la Commissione della gestione, né all’interno delle Opere pubbliche. Forze politiche divise, tre i rapporti e due gli emendamenti sui quali questa sera l’aula consiliare dovrà pronunciarsi. E una volta di più a fare discutere e a dividere è l’utilizzo delle risorse finanziarie. In questo caso a finire sotto i riflettori è un investimento globale di 1 milione e 600mila franchi.

Due linee, due schieramenti

Il fatto che le opere richiamino le Strategie 2035 e la possibilità di attingere a una serie di sussidi, in grado di abbattere la spesa, si stima, attorno al milione di franchi, non ha avuto, con altri argomenti, il potere persuasivo sperato. Volendo delineare gli schieramenti, da una parte troviamo un fronte ampio, composto da Plr, AlternativA, Lega e Udc-Udf, orientato a chiedere di smagrire il credito, rinunciando per ragioni di risparmio e opportunità a due delle opere previste – ai campi di Ligornetto e a San Giovanni a Mendrisio –; dall’altra, in solitaria, c’è il Centro, propenso invece ad aderire ai piani dell’Esecutivo, così come sono e a sostenere il proprio capodicastero. Seguendo la via dei ‘tagli’ la Città arriverebbe a spendere tra 1,2 e 1,3 milioni.

Tra consumi e opportunità

Sulla strada dell’innovazione e della riduzione dei consumi e degli sprechi energetici, del resto, sono tutti pronti a seguire il Municipio. La gran parte delle installazioni illuminanti, motiva l’autorità cittadina, fa riferimento a vecchie tecnologie, datate anni 80/90, e di conseguenza è arrivata alla fine del proprio ciclo di vita. Senza trascurare il fatto che ormai non si trovano più parti di ricambio per poter continuare a utilizzare gli impianti. Quindi, si fa capire, votarsi al Led darebbe modo di migliorare gli aspetti legati alla sicurezza, adeguandosi altresì agli standard dettati dall’Associazione Svizzera di Football. Sin qui nulla da ridire. Per i commissari a favore del ‘partito del risparmio’, però, si potrebbe fare di meglio; ad esempio stralciando il risanamento previsto al centro sportivo di Ligornetto, terzo per importanza di importo con quasi 310mila franchi.

‘Stralciare Ligornetto’

Una suggestione, quest’ultima, tradotta in un emendamento. Quali sono le motivazioni portate a supporto della proposta? Innanzitutto, il campo su cui sorge il complesso sportivo è della Confederazione. In più, si sottolinea nel rapporto congiunto (Gestione-Opere pubbliche) di chi sostiene questa tesi, “non si hanno le certezze di un rinnovo del contratto tra Confederazione e Città”, che scade nel 2028. Senza contare, si rincara, che “la situazione dello spogliatoio del centro è al limite della decenza”. E in questo scenario, “non si è sondato un eventuale accordo con Stabio”.

E anche San Giovanni

Dentro la Gestione l’area di Destra, pur in minoranza, vede allearsi Lega e Udc-Udf e si spinge anche oltre. Il messaggio municipale, si spiega nel rapporto, suscita “diversi interrogativi” nella forma e nella sostanza e richiede “un ulteriore ‘aiutino’ da parte nostra per evitare di spendere soldi che si potrebbero tranquillamente risparmiare”. A suscitare perplessità non vi è solo il centro sportivo di Ligornetto, bensì pure il comparto di San Giovanni. A oggi, si chiarisce, non se ne conosce il tempo d’uso. “Quello che si sa – si annota – è che viene utilizzato per le Processioni storiche, per la festa del Primo agosto e per qualche partitella tra amici, raramente dopo le 22”. Ecco che investirvi quasi 100mila franchi appare, si ribadisce, ingiustificato. Dunque, “la rinuncia a questo costo andrebbe nella direzione auspicata di una spesa parsimoniosa dei soldi pubblici”. Quanto basta per presentare un secondo emendamento. “La gestione finanziaria della Città non sarà sicuramente messa in crisi da questo investimento – concludono i commissari di Lega e Udc-Udf –, non di meno, sarebbe opportuno cominciare a evitare spese che non sono prioritarie e che non hanno un impatto significativo per il benessere dei nostri giovani e dei cittadini tutti”.

‘Una operazione più che giustificata’

Di segno decisamente contrario, come detto, gli esponenti del Centro che siedono nella Gestione e nelle Opere pubbliche. L’operazione messa in campo dal Municipio, motivano, è necessaria e dà modo di mantenere tutti gli impianti sportivi “sovrautilizzati” soprattutto il pomeriggio e la sera. D’altro canto, a farvi capo vi sono quattro società calcistiche e 500 tesserati di ogni età. Ed è “sicuro che anche in futuro le attività sportive saranno intense e tenderanno anche ad aumentare, pertanto l’intervento di manutenzione proposto è più che giustificato”, ribadiscono i favorevoli. Per i commissari del Centro occorre anche allargare lo sguardo allo scenario del Mendrisiotto. Nella pianificazione regionale, fanno presente, “l’obiettivo è quello di potenziare 2 o 3 centri sportivi nella regione mediante la sostituzione dei campi in erba con dei campi sintetici e i relativi adeguamenti infrastrutturali (primo fra tutti l’aumento del numero di spogliatoi), in modo che tali centri diventino a tutti gli effetti delle infrastrutture d’importanza regionale. Questa prospettiva è comunque vincolata alla sostituzione dei fari”. A Mendrisio, come emerge dal dossier che l’Ente regionale per lo sport sta illustrando ai Municipi, l’attenzione è puntata sull’Adorna. E allora, si fa capire, non resta che procedere. Con la clausola per Ligornetto di ottenere la garanzia che il contratto di locazione venga rinnovato.

Vicepresidenza: è cambio della guardia

Questa sera è previsto altresì il cambio della guardia all’interno del gruppo Udc-Udf. Saranno ratificate le dimissioni di Pierluigi Pasi e si formalizzerà l’ingresso di Tiziano Pasta. Pasi lascia alla vigilia del rinnovo dell’Ufficio presidenziale, che l’avrebbe visto assumere la carica di primo cittadino. Non le dispiace? «Sì, lo scorso anno sono stato candidato dal gruppo Udc-Udf e poi confermato quale primo vicepresidente del Consiglio comunale; avrei dovuto subentrare alla presidenza nei prossimi mesi. Sono stato onorato, è una carica che ovviamente avrei assunto con molta soddisfazione con l’intenzione di rappresentare tutti i miei concittadini – ci risponde Pasi –. Il destino ha deciso altrimenti, ho rinunciato al mio seggio nel Legislativo e quindi anche alla carica di primo cittadino a seguito della mia elezione nel Tribunale penale federale. Non vi è una incompatibilità stringente fra le due cariche, una comunale e l’altra federale. Tuttavia credo fermamente nel principio fondamentale della separazione dei poteri e nel dovere di preservarlo, anche nelle apparenze. Ovviamente il gruppo si è già chinato sulla mia sostituzione e al suo interno ha già anche dato indicazioni, ma lascio a chi mi succederà formalizzare la designazione».

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