Il Municipio della Città risponde agli interrogativi della Lega e rassicura. Nel 2024 si sono contati tre eventi. Oltre una dozzina, invece, le liti
Il senso di insicurezza che nel 2024 ha attraversato la quotidianità di alcuni cittadini di Mendrisio è stato più percepito che reale. Scorrendo i dati, nudi e crudi, della statistica della Polizia della Città – quindi di fatti venuti alla luce – in tutto gli episodi di violenza sono stati tre. In due è spuntato un coltello; in un caso si sono registrate delle ferite serie. A oggi agli occhi del Municipio, di fatto, rappresentano dei “casi isolati”. Là dove i numeri crescono è nelle liti o nei battibecchi, spesso originati da disagi familiari. Se ne sono contati tredici, ma niente armi da taglio o altro. Insomma, l’Esecutivo rassicura e tende a riportare quanto accaduto nelle debite proporzioni, chiamando in causa anche “l’eco massmediatico”.
Mendrisio, in altre parole, oggi resta una Città sicura e sulla quale vigilano agenti di Polizia e dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc), fa capire l’autorità locale rispondendo alle preoccupazioni a cui aveva dato voce, l’ottobre scorso, un’interrogazione della Lega dei ticinesi, primo firmatario il consigliere comunale Massimiliano Robbiani. Spostando l’attenzione sullo spaccio di stupefacenti, anche qui al momento “non si hanno riscontri che indichino un aumento significativo di questa casistica in specifiche zone della Città”. In ogni caso, la Polizia “mantiene un costante impegno nel contrastare il consumo e il traffico di droga”. Tant’è, si evidenzia, che negli ultimi anni si sono messe a segno numerose operazioni, in collaborazione con la Sezione antidroga della Polizia cantonale. Risultato: l’apertura di inchieste penali, diversi arresti e sequestri di sostanze illegali, di materiale e di denaro.
Violenza e spaccio, però, non si combattono solo con le azioni repressive. Su questo punto il Municipio di Mendrisio è chiaro. “Solo attraverso un’azione concertata, che promuova la prevenzione, l’educazione ai valori di rispetto e uguaglianza, si può costruire una risposta efficace e sostenibile alla violenza”, si legge nella risposta. Vanno in questa direzione le varie campagne di prevenzione e sensibilizzazione lanciate dalla Polizia cittadina per promuovere il dialogo e il contatto diretto con la popolazione – come ‘Un caffè con l’agente’ e ‘La Polizia nelle piazze’ –, ma soprattutto l’impegno a tutto campo del Comune. Dal 2023, si ricorda, la Città per voce del dicastero Socialità e pari opportunità “coordina il lavoro di prevenzione in questo specifico ambito – quello della violenza, ndr – in particolare nel polo nord del Mendrisiotto”. Mendrisio, infatti, è “uno dei Comuni di riferimento per la gestione delle attività e dei servizi che fanno capo alla Rete Giovani del Mendrisiotto”.
Al suo tavolo siedono, in effetti, il Servizio di prossimità giovani regionale, l’Ufficio famiglie e giovani di Mendrisio, i Servizi sociali di Chiasso, la Polizia cantonale, la Polizia Città di Mendrisio, la Polizia comunale di Chiasso, un rappresentante delle direzioni dei Centri educativi per minorenni e delle direzioni delle scuole medie della regione. Tutte realtà presenti sul territorio che, messe in rete, da un lato permettono di attuare “azioni e attività di prevenzione a favore della popolazione giovanile” e di monitorare dinamiche e tendenze dei gruppi presenti nei luoghi pubblici, dall’altro di raccogliere “informazioni e segnalazioni relative a situazioni di preoccupante disagio, con l’intento di prevenire e agire prontamente in caso di necessità”.
A Mendrisio la Polizia, che può contare su un numero di agenti adeguato ai suoi bisogni, ha tutta l’intenzione, comunque, di continuare a tenere gli occhi aperti. Infatti, conferma l’Esecutivo, di recente ha “rafforzato la presenza attiva di agenti, ausiliari e assistenti di polizia, in luoghi ritenuti sensibili”. Un impegno che si è tradotto in un “incremento delle pattuglie appiedate e in un maggiore coordinamento con la Polizia cantonale, l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini, nonché con la Polizia dei trasporti”.