Il Municipio sta effettuando un'analisi dei flussi per introdurre misure di ottimizzazione e logistiche. Sul posto anche agenti di sicurezza
La presenza di agenti di sicurezza all'ingresso dell'ecocentro di Chiasso non è passata inosservata. Nell'area di via Favre si sono verificati problemi o un elevato numero di abusi nonostante l'introduzione, nel 2019, di una tessera Ecocard intestata a privati e aziende proprio per contrastare le irregolarità? La presenza, saltuaria, di questi controlli fa parte di un processo di riassesto della struttura avviato dal Municipio di Chiasso. «Ci siamo effettivamente chinati su una riorganizzazione – conferma il capodicastero Ambiente Davide Lurati –. Dopo l'Ecocard è arrivato il momento di aggiornare questa rivoluzione ai tempi moderni e introdurre un'ottimizzazione dei processi all'interno della struttura, dove generalmente lavora un solo addetto». Ufficio tecnico e Dicastero ambiente hanno iniziato i lavori di monitoraggio sul posto lo scorso autunno. «Abbiamo voluto analizzare i flussi – continua Lurati –. Il lavoro in corso ci permetterà di capire esattamente quali sono i momenti più utilizzati dall'utenza così da magari introdurre delle modifiche di orario in base a questi dati. Per fare un esempio, se dovessimo arrivare alla conclusione che in un determinato giorno della settimana ci sono più persone che raggiungono la struttura in una certa fascia oraria, possiamo pensare a un potenziamento del personale proprio in quel momento». Questo perché, sottolinea il municipale, «con le osservazioni sul posto ci siamo resi conto che, approfittando della presenza di più cittadini, c'è qualcuno che se ne approfitta depositando di tutto e di più senza la tessera o che assume comportamenti inadeguati facendo la voce grossa». La presenza degli agenti di sicurezza, e in futuro della Polizia comunale, sarà anche a titolo preventivo. «Abbiamo riscontrato un netto miglioramento della situazione, ma è chiaro che i furbetti ci sono e ci saranno sempre. La presenza di qualcuno in divisa è comunque sempre un segnale».
Nei prossimi mesi negli spazi di raccolta di Chiasso ci saranno due nuovi servizi, frutto di altrettante mozioni accolte nell'ultima seduta di Consiglio comunale: l'angolo dello scambio dell'usato e la raccolta dell'umido. «Per l'ecocentro si tratta in ogni caso di un momento di riorganizzazione – conferma e conclude Davide Lurati –. Un discorso che comprende anche gli spazi e l'introduzione dei due servizi chiesti e approvati dal legislativo. Ci diamo tempo il primo semestre di quest'anno per avere risultati concreti, poi introdurremo le misure di logistica e ottimizzazione, che in ogni caso non andranno a intaccare il servizio ai cittadini».
Chiasso deve dotarsi di contenitori pubblici per i sacchi dei rifiuti. A chiederlo, con una mozione appena depositata in Consiglio comunale, è Luca Maghetti (Plr). La cittadina “non dispone di raccoglitori di sacchi comunali per i cosiddetti rifiuti soliti urbani ma lascia la facoltà a privati, condomini, aziende eccetera di dotarsene – si legge nella mozione –. Tale limitata diffusione di contenitori collettivi, che evidentemente risponde anche a una necessità di controllo del rispetto dell'obbligo del sacco, ha una sua importante controindicazione”. Se da una parte il sacco dei rifiuti, avendo un costo, serve per indurre la popolazione a riciclare il più possibile, dall'altra “la raccolta a giorni fissi ostacola indubitatamente un ottimale uso del sacco”. Avendo la raccolta una cadenza fissa, sottolinea ancora Maghetti, “non è possibile portare da nessuna parte il sacco, una volta pieno, al di fuori dei giorni di raccolta”. La presenza di contenitori comunali, “interrati o non, permetterebbe all'utenza di gettare i sacchi quando sono effettivamente pieni e non solo quando è giorno di raccolta”. Per l'esponente del Plr “sarebbe meglio dotarsi da subito di contenitori interrati. Tuttavia – sottolinea – la questione dei costi potrebbe influenzare negativamente la decisione e quindi la stessa potrà, se del caso, essere rimandata a una seconda fase”.