Mendrisiotto

‘Il vecchio Centro d'asilo di via Motta sarà un altro Paf?’

Il gruppo Lega-Udc-Indipendenti di Chiasso rilancia il tema e chiede al Municipio cittadino di agire

Il dibattito non si placa
(Ti-Press)
28 maggio 2024
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L'apertura del nuovo Centro federale d'asilo a Pasture, operativo da lunedì, non è bastato a placare la querelle politica. A rilanciare la discussione e a dare voce a un nuovo atto parlamentare sono bastate le dichiarazioni della direttrice della Regione procedurale d’asilo Ticino e Svizzera centrale Micaela Crippa, pronunciate in occasione della presentazione ufficiale. Il punto? La destinazione della struttura provvisoria (sempre a Pasture, al confine tra Balerna e Novazzano) e del vecchio Centro di registrazione di via Motta a Chiasso. La prima resterà, infatti, quale edificio di «appoggio» (ma non di accoglienza); il secondo sarà utilizzato nelle situazioni di emergenza.

Questo è bastato per i consiglieri comunali del gruppo Lega-Udc-Indipendenti della cittadina di confine per richiamare alla mente il Paf, il Punto di affluenza. "Negli scorsi mesi, il Municipio precedente era riuscito, dopo varie discussioni con diversi interlocutori, a far chiudere il Paf alla stazione nel dicembre 2023", si fa memoria in una interrogazione, primo firmatario il capogruppo Claudio Schneeberger. Senza trascurare, si annota ancora, che "un numero di 350 richiedenti asilo – capacità dell'attuale costruzione, ndr – è il massimo che il nostro territorio e tutta la regione possa ospitare".

Secondo gli autori dell'atto parlamentare, poi, "la popolazione di Chiasso non si sente abbastanza sicura perché i fatti lo dimostrano continuamente". E il riferimento esplicito è ai furti commessi "giornalmente" da richiedenti asilo alloggiati a Pasture, come nel caso, si richiama, di quanto avvenuto sabato sera nel Quartiere Soldini. In altre parole, "non si tratta solo di un problema legato alla sicurezza percepita".

Di conseguenza ci si rivolge all'Esecutivo chiassese chiedendogli "come intende agire sulla base dalla dichiarazione di un’eventuale apertura del Paf presso l’attuale stabile di via Motta". Inoltre, si rilancia, "si è già cercato di anticipare i tempi e di discutere con la Sem (Segreteria di Stato della migrazione, ndr) tale problematica, visto che nei prossimi mesi potrebbe aumentare l’afflusso di migranti?".

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