laR+ Castel San Pietro

Ai Carnevali vince la satira made in Mendrisiotto

Il carro allegorico del gruppo ‘La Castello bene’ ha vinto ovunque il primo premio. Presto i festeggiamenti per il 50esimo anno di attività

Vincitori anche nel Sopraceneri
(Ti-Press)
27 febbraio 2024
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Nel Mendrisiotto la risata e la commedia sono insite nei loro abitanti. Lo si può notare con l’esistenza della decennale Compagnia Comica di Mendrisio, ma soprattutto lo si percepisce nel periodo dell’anno dove l’ilarità la fa da padrona: il Carnevale. Quest’anno, a dimostrazione di tutto ciò, la qualità della satira del gruppo ‘La Castello bene’ di Castel San Pietro non ha avuto rivali da nessuna parte in Ticino e oltre: con il suo carro nominato ‘Acquisiziun Debit Suisse/Ubs, una bona $oluziun… mo Ermott, almen ti, ciapa i pes bun’, il gruppo si è guadagnato con merito il primo premio al corteo del Nebiopoli di Chiasso, al Rabadan di Bellinzona, all’Or Penagin di Tesserete fino anche alla Lingera di Roveredo nella categoria gruppi. Insomma, primi in tutti i Carnevali più grandi della Svizzera italiana.

‘Cerchiamo sempre temi d’attualità’

Trovare il soggetto adatto da mostrare davanti ad anche oltre 30mila persone colorate e festanti richiede tempo, ma alla fine, come ci spiega ‘Ul president’ Davide Cereghetti, il responsabile del carro, basta semplicemente affidarsi ai fatti di cronaca: «Noi cerchiamo sempre di scegliere un tema fresco e che tutti conoscono e del quale discutono, tutto lì. Quando abbiamo iniziato a progettarlo, a fine agosto 2023, l’argomento caldo era quello legato all’acquisizione del Credit Suisse da parte dell’Ubs». Una scelta azzeccata dato che «se ne sta parlando ancora oggi». Oltre al contenuto di base, a livello di tempistiche il grosso del lavoro è dedicato alla costruzione del carro e dei vestiti dei figuranti: «Dopo un mese di progettazione – continua –, a metà ottobre abbiamo iniziato a costruire il carro di quasi sette metri di altezza e i vestiti», che in questa edizione erano dedicati al mondo di squali della finanza: metà erano banchieri travestiti da pescatori pronti ad acciuffare i frutti dei mercati finanziari e l’altra metà erano pesciolini. Per riuscire a rendere l’idea vincente servono anche parecchi partecipanti: «In totale tra tutte le persone che lavorano al progetto e quelle che sfilano siamo circa in 120. Siamo quasi tutti del Mendrisiotto, in particolare della valle di Muggio, ma c’è anche qualcuno che viene dal Bellinzonese e fino all’anno scorso c’erano anche persone della valle di Blenio».

Un carro da 20mila franchi

Lo spettacolo così apprezzato e ideato interamente da volontari, ha naturalmente un certo costo, ma che comunque si riesce a coprire: «Riusciamo a finanziarci con la vendita del giornalino di Carnevale e, meteo permettendo, con le feste campestri che organizziamo durante l’anno, come la ‘Troterellata’ dove prima dell’estate, al posto delle costine, cuciniamo le trote in carpione o al cartoccio. Collaboriamo anche con altre realtà locali e diamo una mano ad animare Castel San Pietro durante l’anno; a loro volta loro ci aiutano a finanziare i nostri costumi». Il costo totale per il carro «si aggira intorno ai 20mila franchi, mentre per i costumi i nostri soci pagano una piccola parte. Per risparmiare del materiale e dei soldi, cerchiamo sempre di riutilizzare parti in ferro o di polistirolo dell’anno precedente».

Una tradizione che si tramanda

Da come ci spiega Cereghetti, ancora non si percepisce il problema del ricambio generazionale. Non c’è ancora bisogno di campagne di reclutamento, anche se si vede un piccolo declino dei partecipanti: «Molti di noi sono parenti di gente che ha già sfilato, come ad esempio io sono figlio di uno dei fondatori. Poi spesso tramite il passaparola tra amici si riesce anche a portare nuova linfa. Ciononostante, in questi anni post pandemia parecchie persone hanno cambiato le loro abitudini ed è diventato un po’ più difficile trovare gente che vuole sfilare. Ora dobbiamo quasi cercarli, mentre prima la gente non vedeva l’ora di partecipare».

Prossimi al 50esimo anniversario

‘La Castello bene’ l’anno prossimo festeggerà cinquanta anni di esistenza. Fabio Solcà, Francesco Gaffuri, Franco Negrini, Fiorenzo Cereghetti, Giorgio Regazzoni, Stefano Cantalupi, Paolo Rusca, Marzio Frigerio, Angela Bernasconi, Marco Maggi, Edoardo Negri ed Edy Bernasconi nel 1975 crearono il gruppo del Carnevale locale e quattro anni dopo realizzarono il primo carro. L’apprezzamento del pubblico è arrivato nel giro di pochi anni: nel 1989 ci fu infatti il primo trittico di primi posti ai tre Carnevali maggiori: Bellinzona, Chiasso e Tesserete; un risultato che si è ripetuto nel 2017, nel 2019, nel 2023 e proprio quest’anno. In vista dei festeggiamenti, anche per ricordare i dodici primi soci, «sicuramente faremo qualcosa di interessante per i nostri soci attuali e storici. Abbiamo già creato un gruppo di lavoro e qualcosa già bolle in pentola. Per ora, però, ci riposiamo – conclude Cereghetti, presidente dal 2014 –. Queste settimane appena trascorse sono state parecchio lunghe».

Feste più sicure

Nebiopoli con giovani meno litigiosi

Il Carnevale, come dimostra ‘La Castello bene’ è una festa dove lo scopo principale deve essere la goliardia e lo scherno messo in scena da costumi o carri. Negli ultimi anni la tendenza era quella di una festa nella quale dare libero sfogo soprattutto alla violenza. Ma stando a quanto hanno riferito i responsabili di queste manifestazioni, il cattivo andazzo sta via via diminuendo. Il Carnevale Nebiopoli lo conferma “con piacere” in un comunicato nel quale sottolinea che “le diffide emanate sono meno gravi rispetto al passato e in termini percentuali sono in diminuzione rispetto al passato”. Già nel 2022 l’atteggiamento irruento di molti giovani è calato: “Durante gli eventi serali con i giovanissimi, è emerso un atteggiamento meno sfidante nei confronti dell’autorità”. Inoltre “i casi trattati all’interno dell’infermeria erano in passato spesso legati a ferimenti dovuti a persone ‘venute alle mani’. Nel corso delle ultime edizioni questo genere di trattamenti si è quasi azzerato, segno che sicuramente la compagnia di sicurezza ha operato identificando in maniera preventiva i problemi, ma anche del fatto che i giovani presenti erano più collaborativi. Vero comunque che durante l’edizione qualche caso è stato trattato ma tuttavia di minore entità rispetto al passato. Per assurdo, molti degli interventi legati alla sicurezza sono relativi a persone più adulte”.

Il Nebiopoli non è più un piccolo Carnevale: “L’evento inizia a raggiungere soglie di pubblico mai toccate e si attesta tra le 45mila e le 50mila persone”. Pertanto l’andamento di questo evento può essere una cartina al tornasole per capire come si comportano i giovani ai Carnevali: “Dopo l’edizione 2024 possiamo affermare che qualcosa sta cambiando”. E l’atteggiamento dei giovani pare essere più ragionevole: “Durante le scorse edizioni ho parlato personalmente più volte con alcuni giovani durante alcune segnalazioni in ambito della gestione dell’ordine pubblico. Mi sono sempre trovato confrontato con giovani educati e gentili che esponevano il loro punto di vista in maniera civile e comunque rispettosa – conclude il comunicato –. In passato situazioni simili venivano abbinate a comportamenti estremamente più forti”.

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