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Nucleo di Ligornetto, riparte il cantiere. Insorgono le mamme

La chiusura per la seconda tappa dei lavori stradali mette in difficoltà genitori e alunni. E per alcuni il cammino per andare a scuola a piedi è lungo

Sbarrato il centro, riaperte le polemiche
(Ti-Press/Francesca Agosta)
28 novembre 2023
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Ieri mattina, lunedì, a Ligornetto c'era più di una mamma con un diavolo per capello. Diverse si sono ritrovate, infatti, a girovagare a piedi per il nucleo del Quartiere di Mendrisio, per capire come orientarsi. Aperto il cantiere e scattati i divieti di transito, per molte accompagnare i bambini a scuola si è rivelata infatti una vera e propria impresa. Tanto più che, con l'inverno che avanza, coprire a piedi o in bicicletta il tratto che separa casa propria dall'edificio scolastico, magari dalla parte opposta del centro paese, non è sempre agevole. Così fin dal primo giorno dei lavori – che si protrarranno sino al 21 giugno, pausa natalizia esclusa – le arrabbiature non si sono contate. Insomma, dopo i commercianti della zona, autori di recente di una lettera aperta alle istituzioni locali, dopo la presa di posizione dei vicini di Stabio, ora al coro degli scontenti si aggiungono le voci di madri e padri con figli alla scuola dell'infanzia, alle Elementari o alle Medie (di Stabio). In effetti, il nodo della chiusura (seppur provvisoria) del ‘cuore’ di Ligornetto è diventato un tema all'ordine del giorno pure dell'Assemblea dei genitori. Il Comitato si è ritrovato a parlarne giusto ieri sera. Anche se ancora non si sa come incanalare preoccupazione e delusione in una proposta o in una azione concreta da indirizzare al Municipio della Città.

‘Hanno risposto picche a tutto’

Spiragli, di fatto, chi vive la realtà del Quartiere ne vede pochi. «Sin qui – esplicita Susanna Fior Pagani, presidente dell'Assemblea dei genitori di Ligornetto – è stato risposto ‘picche’ anche a tutte le richieste avanzate l'estate scorsa attraverso una petizione promossa tra la popolazione. L'impressione – ci dice con chiarezza – è quella di non aver riscontrato una sensibilità sufficiente verso le difficoltà esposte». Incluse, ci fa capire, quelle delle famiglie con bambini a scuola, alle quali è stato fatto presente, risposta dell'Esecutivo alla mano, che si tratta di "una situazione temporanea" e che, in ogni caso, è "possibile, con percorrenze accettabili, raggiungere le scuole a piedi". Quindi, nessuna navetta ad hoc per i corsi di informatica a Rancate o misure diverse da quelle pianificate. Anche se il Municipio si dice "ben conscio delle problematiche collegate al cantiere nel nucleo".

Tre figli e un problema (di trasporto) da risolvere

E famiglie e alunni, in effetti, si sono arrangiati. «Oggi – lunedì per chi legge, ndr – i miei figli si sono recati a scuola in bicicletta. Ma non so più cosa fare: sono disperata». Tre bambini di età, ordini di scuola e orari d'ingresso in classe diversi, questa mamma, che non nasconde di essere arrabbiata per la situazione, non sa più come aiutarli a non arrivare in ritardo a lezione. «Abitiamo all'altezza della rotonda al confine tra Ligornetto e Rancate, dunque a più di venti minuti dalla sede scolastica – ci spiega –. D'abitudine faccio la spola: prima accompagno il grande alle Medie, poi i più piccoli alle Elementari e all'asilo. Adesso con questo cantiere non ci stiamo con i tempi, dovendo aggirare il nucleo. Se fossimo nella bella stagione, non sarebbe così problematico andare a piedi o in bici, ma con il freddo... E anche volendo prendere il bus, passa davanti alla chiesa, quindi comunque a una certa distanza da casa nostra».

‘Non c’è la volontà di trovare delle soluzioni’

Prevedendo che, varate le opere stradali, sarebbe stato arduo muoversi, già in occasione delle fasi iniziali del cantiere, questa mamma ha cercato delle vie di uscita, senza successo. «In quella occasione ho scritto, infatti, una lettera in Comune e in Polizia, illustrando la mia situazione e chiedendo di poter passare da via Girivel, almeno in caso di maltempo. Ma me l'hanno negato, motivando che si sarebbe creato un precedente – ci racconta –. Putroppo io sono costretta a passare dal nucleo. E del resto, immagino che chi abita dall'altra parte abbia le stesse difficoltà a raggiungere la scuola dell'infanzia. Morale, al rientro da Stabio, alle 8, dopo aver portato mio figlio grande alle Medie, sono già in colonna. Di conseguenza il fratello arriva in ritardo alle Elementari. Stando così le cose mi vedo costretta a mandare i bambini a scuola in bicicletta, anche con il freddo. Non ho trovato nessuna altra soluzione, né un po’ di aiuto. Sembra non ci sia la volontà di offrire delle alternative – conclude amareggiata –. Non so cosa ci inventeremo».

‘Li invito a fare un giorno da mamma’

La sensazione, ci confessa, è che questa sia «una battaglia persa». Anche se alla mamma dei tre allievi una tentazione è venuta: «Mi piacerebbe invitare le autorità cittadine a mettersi nei miei panni, almeno per un giorno. E provare cosa significa. Per andare a prendere mio figlio a scuola, per finire, ci metto mezz'ora. Diventa quasi una impresa ciclopica». E se si tenta di imboccare qualche viuzza laterale e alternativa, ci fa notare una seconda mamma, «si rischiano 100 franchi di multa». Così ciascuna cerca di esplorare i rimedi possibili. «Sono arrivata a chiedere delle offerte per una cargo-bike – annota un altro genitore –, per comprendere come raggiungere nel minor tempo possibile le scuole. Certo ci concedessero una sorta di lasciapassare, pur non abitando nel nucleo, sarebbe d'aiuto».

La presidente dell'Assemblea genitori non usa perifrasi: «Non ci stanno rendendo la vita semplice». E Susanna Fior Pagani ne sa qualcosa perché abita e lavora nel mezzo del cantiere: «Già l'esperienza con le prime fasi di cantiere non è stata facile. E abbiamo cercato di farlo capire alle autorità cittadine, facendo presente proprio la vicinanza delle scuole e le problematiche delle famiglie con figli anche piccoli che orbitano attorno e chiedendo di non farci trovare di nuovo in una situazione del genere, purtroppo senza esito – annota la presidente, impegnata ieri a rispondere alle chiamate delle mamme –. Senza dimenticare che ai bambini tocca attraversare il nucleo dallo stesso lato delle auto e non c'è nessuno che regola il transito interno». Nel frattempo, il traffico dei pendolari, sin dal primo giorno, è andato alla ricerca di vie alternative, allungando le colonne.

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